Viscere, intestino, ovvero "Gut". Il ritorno di Daniel Blumberg, dopo il premio ottenuto per la colonna sonora di "The World To Come", è un altro racconto scevro da compromessi e logiche produttive. Trenta minuti di tormenti fisici vissuti con una temerarietà non necessariamente eroica, tuttavia spirituale. Il musicista inglese racconta il lungo calvario vissuto per colpa di un problema intestinale, calandosi ancor di più nell'oscurità e nella vulnerabilità umana.
Sei tracce legate da un flusso di emozioni in perenne affanno, un percorso a ostacoli tra angoscia, dolore e rinascita, suggellato da cupe trasfigurazioni armoniche potenti come un brano di Arvo Part e strazianti come le pagine più sperimentali di Scott Walker. Peter Walsh dietro il banco di produzione e Brady Corbert, autore di un film in bianco e nero che racconta per immagini il calvario di Blumberg, contribuiscono ad ampliare la gamma emotiva di un album dalle mille sfumature. Un viaggio tra fisico e metafisico ben sintetizzato dal silenzio tombale che frammenta "Knock", un brano che rimette in gioco parole e armonie dislocate nel resto del disco per una partitura musicale complessa e studiata nei minimi particolari, eppur infiammata dal brio dell'improvvisazione.
Il corpo maciullato e schiacciato dal dolore, è protagonista di un processo creativo e artistico che si nutre della stessa voce di Blumberg per un loop sonoro alieno e poco affine all'alterazione elettronica, "Body" è la discesa nell'inferno dell'autore, l'incorporeo viaggio nel doppio enigma della vita e della morte.
"Gut" è un'altra esternazione di bellezza e purezza lirica, un algido frutto di quella propensione di Daniel Blumberg per l'intuizione armonica minimale affine alla perfezione, autentica protagonista del coming out emotivo dell'autore. La melodia della title track, la sublimazione armonica di "Cheerup", il sublime gemito vocale trafitto da interferenze elettroniche di "Holdback" sono intuizioni epocali, canzoni che da sole reggono all'infinito le sempre imprevedibili performance live dell'autore.
I suoni non proprio ordinari di piano, batteria e armonica catturano senza artifici le profonde ferite del corpo di Blumberg, ma anche la trascendente potenza taumaturgica della musica, ed è subito acme.
27/05/2023