Hardcore-punk puro e viscerale dal New Jersey, denso di evidenti ascendenze proto-metal e dal minutaggio iper-contenuto: dieci tracce compresse in appena sedici minuti e mezzo. I Gel sono un quintetto, all’interno del quale due presenze femminili non sono certo studiate per portare effetti edulcoranti, tutt’altro, basti dare un’occhiata alle clip recuperabili sul web e osservare l’incontenibile cantante Sami Kaiser, oppure la bionda chitarrista Madison Nave.
Dentro “Only Constant” si mena di brutto, ottimizzando ogni singola nota: in “Honed Blade”, il tiratissimo pezzo posto in apertura, nello spazio di appena cento secondi la band infila almeno un paio di repentini cambi di tempo, così, senza perdersi troppo in chiacchiere, e nonostante possa sembrare un pezzo velocissimo, la successiva “Fortified” fila via ancor più rapida, come un treno destinato a schiantarsi senza freni contro il primo muro disponibile.
Qui non si scherza, e si prosegue con la medesima attitudine sino a fine corsa, con gli unici diversivi fissati nell’intermezzo prevalentemente parlato “Calling Card” e nella conclusiva “Composure”, lievemente più strutturata e arricchita da una coda strumentale. Se avete voglia di ripescare quanto precedentemente inciso dalla band (tranquilli, in totale non supererete la mezzoretta di musica), noterete come i Gel stiano definendo una proposta che si pone in scia a quanto prodotto negli ultimi anni da band a loro decisamente affini, capaci di guadagnare anche un certo seguito, quali Turnstile e Soul Glo. Il loro set dicono sia infuocato, non a caso i cinque americani iniziano a comparire nelle line-up di alcuni fra i più importanti e affollati festival musicali, su entrambe le sponde dell’Atlantico (sono in cartellone anche al prossimo Primavera Sound).
Musica d’assalto, aggressiva, rumorosa, per la quale l’unico punto a sfavore potrebbe essere rintracciabile nella potenziale iniziale indistinguibilità di una canzone dall’altra, almeno a un ascolto non troppo attento. Quello che suonano lo autodefiniscono “hardcore for the freaks”, proprio come recitava il titolo del loro primo demo autoprodotto, era il 2019. Poi sono arrivati “Violent Closure” nel 2021 (sette tracce in undici minuti) e lo split “Shock Therapy”, una botta di inaudita violenza condivisa con i Cold Brave l’anno successivo. Una bella scossa d’energia: Vivienne Westwood e Malcolm McLaren li avrebbero accolti volentieri al 430 di Kings Road, in quel negozietto all’alba del punk.
21/01/2024