Un insieme di progetti ha preceduto questa ennesima incarnazione di Owen Williams e George Nicholls, ma è con questo "Dead Meat" che sembrano essersi messi d'accordo su di un canone espressivo ben definito.
I Tubs sono una versione chiassosa del jangle-pop australiano di Rolling Blackouts Coastal Fever, The Goon Sax e ascendenti, per via non solo della scrittura più lineare, ma anche del timbro umbratile e "irsuto" (tipicamente britannico?) di Williams ("Round The Bend" si può immaginare come la colonna sonora di una rissa in un pub).
Il disco presenta una cascata di accordi, principalmente in maggiore, che accompagnano testi generalmente già definiti acerbi per la loro a volte disarmante semplicità, si potrebbe dire ingenuità ("I Don't Know How It Works").
Ma al tempo stesso non si può negare il carattere esplosivo del disco, che si lega ad alcuni momenti anthem-ici (il Why did I bother? di "Duped", il Was it just an illusion? dell'ottima "Illusion Pt.II") che lo rendono di immediato impatto emotivo.
Un buon compendio di riff ("Two Person Love") impreziosisce l'uscita, che soffre però di una scrittura a volte troppo telefonata ("Wretched Lie", "That's Fine"), considerando che si tratta di un disco di nove tracce dal minutaggio limitato. Tuttavia si può forse dire che, a differenza di altri progetti precedenti, sentiremo ancora parlare di questo.
17/02/2023