Anna Butterss

Mighty Vertebrate

2024 (International Anthem)
neo-jazz

E’ decisamente un anno movimentato per la bassista e compositrice australiana Anna Butterss, già nota per la sua presenza negli album di Phoebe Bridgers, Makaya McCraven, Aimee Mann, Bex Burch e altri. Nell’arco dell’anno ha collezionato collaborazioni di rilievo - Alisa Amador, Anthony Wilson, Jason Isbell, Jeff Parker - ha preso parte al progetto SML, a tutto questo ha aggiunto anche un nuovo album, “Mighty Vertebrate”, degno seguito del precedente “Activities”.

Anna Butterss appartiene a quella stirpe di musicisti jazz che negli ultimi anni hanno ampliato i confini di genere, fino a rendere disagevole il confronto con la tradizione. Quella della musicista australiana è una riscrittura nella quale confini e attitudini non hanno più senso e anche il termine contaminazione non ha ragion d’essere. Non è certo una novità l’eclettismo dei musicisti contemporanei, ma quel che rende diversa e unica la musica di Anna Butterss è l’abilità nel rendere termini come contaminazione e improvvisazione concetti palindromi.
“Mighty Vertebrate” è composto da una serie di divagazioni sul tema jazz e affini che riescono a confondere la loro genesi, al punto che quel che nasce dal jazz diventa altro, quel che scaturisce da rock e dintorni assume le sembianze di una atipica musica jazz. “Mighty Vertebrate” è un album dove tutto è concentrato sui groove, forza motrice di dieci brani che non hanno bisogno di virtuosismi e sfoggio di tecnica per tenere alta l’ispirazione.

Volendo essere pignoli, si può senz’altro ricorrere alla terminologia post-rock per dare un indizio più che valido per entrare nel magico cosmo di Anna Butterss. Dopo tutto non va dimenticato che il buon Jeff Parker, presenza costante tra i musicisti coinvolti nell’album, ha perorato la causa del post-rock quando è entrato nei Tortoise, smuovendo le acque del gruppo americano nell’album “TNT”, e non stupisce dunque che un brano come  “Lubbock” rinnovi quell’esperienza.
L’energia dei groove non può ovviamente prescindere dal linguaggio funky: l’esuberante “Breadrich” non solo ne rielabora le geometrie ritmiche, ma concede spazio anche all’hip-hop e a intriganti dissonanze, che hanno il compito di aprire le porte alla splendida “Seeing You”, tre minuti e quarantacinque secondi che evocano immagini desertiche, potenti, oniriche.

Quella di Anna Butterss è una musica empatica, è come un pietanza speziata al punto giusto e cotta a fuoco lento. Sono pochi accordi che lievitano fino a creare prelibatezze da gustare senza indugio (“Bishop”, “Shorn”). Un mix di sapori cucinati con fantasia, ingegno e sapiente sprezzo delle regole.
Il groove minimal e la destrezza chitarristica di Jeff Parker in “Dance Steve”, l’alito di vento che agita l’introspettiva “Ella” e il fluido jazz-progressive di “Saturno” sono solo alcuni dei brani che non avranno problemi nel conquistare un posto nella vostra personale playlist, quanto basta per certificare l’importanza di un disco come “Mighty Vertebrate”.

08/12/2024

Tracklist

  1. Bishop
  2. Shorn
  3. Dance Steve (feat. Jeff Parker)
  4. Ella
  5. Lubbock
  6. Pokeman's
  7. Breadrich
  8. Seeing You
  9. Counterpoint
  10. Saturno


Anna Butterss sul web