Archiviato rapidamente il mistero intorno alla sua reale identità, la sigla Abul Mogard è divenuta soprattutto sinonimo di architetture sonore immersive erette plasmando materia sintetica con minuziosa cura. La cura per il dettaglio, la stratificazione controllata e l'attenzione per lo sviluppo della trama sono elementi fondanti del lessico di Guido Zen, tutti nettamente percepibili in "Quiet Pieces", lavoro che sancisce l'esordio della sua neonata Soft Echoes.
La materia di cui si compone l'album è la mirabile intersezione di un doppio archivio: da una parte tessiture elettroniche ripescate dagli hard disk, dall'altra la collezione di vinili di musica classica di uno zio defunto. Utilizzando estratti dai solchi polverosi e danneggiati dei 78 giri, opportunamente filtrati e manipolati, il sound artist ha ricavato componenti essenziali per dare compiutezza a idee più o meno definite, il tutto senza cedere a ripercorrere la hauntology dell'opera di James Leyland Kirby/The Caretaker, né tantomeno il decadimento dolente dei loop di Basinski.
La scelta operata si rivela infatti pienamente aderente ai dettami della visione di Zen, confluendo nella costruzione di soundscape avvolgenti, capaci di definire ambienti d'ascolto totalizzanti. Gli archi trasfigurati di "In A Studded Procession" si amalgano alla perfezione con le saturazioni analogico-digitali, costruendo un itinerario visionario ad alto tasso emozionale. Il suono si muove flessuoso, mai scevro da screziature che ne amplificano il tono al tempo stesso solenne e decadente, incarnato in modo mirabile nella conclusiva "Like A Bird" e reso visibile nello spazio architettonico catturato in copertina da Marja de Sanctis.
A dare maggiore profondità all'insieme interviene inoltre la scelta - ispirata alla pratica compositiva di Phill Niblock come dichiarato dallo stesso - di spingersi a tratti oltre la soglia di una dissonanza misurata, abbandonandosi ad ascese inquiete dai sentori noise. Ne scaturisce un viaggio intenso, saturo nel suono e nel portato sensoriale, una traiettoria contemplativa priva di cadute di tono, da assorbire trattenendo il fiato.
09/06/2025