Miya Folick - Erotica Veronica

2025 (Nettwerk)
pop, indie, songwriter
6.5

Il terzo album di Miya Folick arriva come un progetto autoprodotto e decisamente intimo, tutto giocato sulle dinamiche dei sentimenti e delle relazioni affettive - spesso complesse, fragili, a tratti disordinate. Nonostante la densità emotiva dei testi, la musica sceglie una strada sorprendentemente trasparente: un power-pop lineare, melodico che punta tutto sull'impatto emotivo della voce, dolce, a tratti vulnerabile, ma sempre chiara e controllata.

L'apertura è affidata a "Erotica", dal cui testo è tratto il nome dell'album. È con ogni probabilità il brano più accessibile del lotto: una ballata pop delicata e luminosa, costruita su una struttura semplice e immediata, che richiama da vicino lo stile melodico di Lene Marlin. La chitarra accompagna con discrezione, mentre la voce fluttua, raccontando un desiderio complicato con parole leggere e melodie che si fissano senza sforzo.
Le canzoni successive si aprono a sonorità leggermente più ruvide e sfumate. Qui il riferimento si sposta idealmente verso Waxahatchee: le chitarre si fanno più asciutte, i ritmi meno accomodanti e la scrittura assume un tono più diretto e meno levigato. In "La Da Da", Folick gioca con le ripetizioni e un andamento quasi ipnotico, creando un'atmosfera sospesa che racconta l'irrequietezza di una protagonista che, pur avendo un ragazzo che l'aspetta, si lascia attraversare da fantasie saffiche, vissute con un misto di desiderio e senso di colpa.
"Alaska", invece, affonda in una malinconia fatta di piccoli crescendo e riflessi elettrici che sembrano evocare paesaggi interiori più freddi, più spogli. Bagliori sintetici emergono in "Hypergiant", mentre linee vocali dilatate e strumentazione più graffiante (senza rinunciare a quella morbidezza onirica che permea tutto il disco) attraversano "Hate Me".

Un cambio di registro più deciso arriva con "Fist", una delle poche tracce in cui l'artista americana rompe davvero con il tono sommesso del resto dell'album. Il brano è un grido controllato, una liberazione a metà, che sfocia in un ritornello impattante che richiama l'urgenza e la teatralità di Florence + The Machine.
Per il resto l'album si muove su binari coerenti, forse fin troppo: manca qualche scarto, qualche rischio che avrebbe potuto dare profondità a un lavoro che mantiene sempre un equilibrio tra emotività e misura. Un passo onesto e personale nel percorso di Miya Folick, che sceglie la semplicità per raccontare la complessità.

05/05/2025

Tracklist

  1. Erotica
  2. La Da Da
  3. Alaska
  4. Felicity
  5. Fist
  6. This Time Around
  7. Prism of Light
  8. Hate Me
  9. Hypergiant
  10. Love Wants Me Dead
  11. Light Through the Linen






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