I Traffic di Steve Winwood sono al centro della nuova puntata di Rock in Onda, il programma condotto da Claudio Fabretti su Radio Città Aperta (Fm 88.9 a Roma o in streaming qui).
Guidati dal talento precoce di Steve Winwood, fin dallo spiazzante debutto di "Mr. Fantasy" e dal loro capolavoro "John Barleycorn Must Die", fino alla raffinata maturità di "When The Eagle Flies", i Traffic hanno traghettato il rock britannico dalla psichedelia al progressive, fino a sviluppare un soft-rock jazzato particolarmente efficace sul mercato americano. La bizzosa storia di uno dei gruppi più poliedrici dell'epoca.
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Traffic - parte 1
Traffic - parte 2
I Traffic sono probabilmente l’unica band nella storia in grado di pubblicare una pietra miliare del rock psichedelico e una del rock progressivo. La sola entità che potrebbe contendergli questo primato sono i Pink Floyd, che però rappresentano un discorso a parte, visto che ancora oggi molti mettono in discussione la loro effettiva appartenenza al prog, sia per un approccio compositivo alquanto distante dalle altre band del settore, sia per una maestria tecnica nettamente inferiore alla media.
La musica dei Traffic è invece più inquadrabile. Hanno avuto un'evoluzione rocambolesca, ma i loro continui cambiamenti hanno sempre spinto in una direzione perfettamente contestualizzabile nel proprio tempo. Si tratta di una delle band più rappresentative per le mutazioni che hanno interessato il rock più evoluto a cavallo fra i Sessanta e i Settanta.
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Scaletta del programma | |
1. Paper House |