Autore: Stefano Solventi
Titolo: PJ Harvey – Musica, Maschere, Vita
Editore: Odoya
Collana: Musica
Pagine: 240
Prezzo: Euro 15,00
Anno: 2009
Quando mi hanno detto che Stefano Solventi stava scrivendo una biografia su PJ Harvey non ci ho creduto molto. Non che avessi qualche dubbio che Solventi stesse scrivendo un libro su PJ Harvey, per carità, solo non pensavo fosse una biografia. In che senso una biografia? Cosa ci sarà mai da scrivere su una delle artiste più riservate dello showbiz? Una campagnola che non sa cosa sia South Park e che risponde: “Sì, ma torniamo entro l'una che domani mi devo alzare presto?” nel momento in cui la si invita a un rave-party? Allora penso possa essere un libro di analisi dei suoi testi, come quello del Nannucci, che però mi aveva lasciata delusa. Invece insistono nel dirmi che è una biografia. Indosso la mia maschera da donna dubbiosa, faccio spallucce e decido di aspettare di avere il libro tra le mani per capire come inquadrarlo perché no, non credo possa essere scritta una biografia su PJ Harvey. Alla fine ho il libro tra le mani ed è corposo e pesante. Lo sfoglio e scopro che è più che altro una biografia. Eh sì, è più che altro una biografia.Con “PJ Harvey – Musica, Maschere, Vita”, Solventi ricostruisce come un puzzle le mille sfaccettature della West Country Girl racimolando tasselli da dichiarazioni, indiscrezioni, interviste, notizie e aneddoti. Si ha quindi la conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che PJ Harvey sia uno dei personaggi pubblici più complessi del panorama musicale e non solo.
Solventi analizza per noi periodi storico-musicali, esperienze, frequentazioni e amicizie, collaborazioni, stati di salute e addirittura le posture tenute in sala d'incisione che hanno influenzato ogni singolo lavoro della Harvey. Non vengono giustamente trascurati i temi ricorrenti affrontati da Polly Jean, tra cui quello della mancata gravidanza che non solo rimane una costante dagli esordi della cantautrice inglese, ma compare addirittura nei brani che Nick Cave ha scritto su di lei.
Si tratta di un libro che addirittura i fan più accaniti, quelli che sanno di essere degli esperti su questo contorto personaggio, apprezzeranno.
Un libro scorrevole che si lascia leggere volentieri, anche se a volte incorre in espressioni un po' troppo amichevoli che mi hanno fatto sgranare gli occhi (Joel Scumacher viene descritto come un “mattacchione adrenalinico”, di 'Dry' si dice essere uscito “per i tipi della Too Pure”... I tipi?!), a forzature come il continuo accostamento tra Polly Jean e Alice (sì, quella del Paese delle Meraviglie) o a inglesismi superflui (perché “eighties... nighties... sixties...” e non “anni Ottanta... Novanta... Sessanta”? Perché “soundtrack” e non “colonna sonora”? Perché “do it yourself” e non “fai da te”? Perché “sound” e non “suono”? La nostra è una lingua tanto bella, perché sfregiarla con scialbi inglesismi?).
“PJ Harvey – Musica, Maschere, Vita” rimane una lettura consigliatissima agli amanti del personaggio e a chi la conosce poco. Con questo libro avrete tra le mani tutte le maschere che Polly Jean Harvey indossa di disco in disco per trasformarsi in PJ Harvey.
Dry (Too Pure/Indigo, 1992) | 6,5 | |
Rid Of Me (Island, 1993) | 7 | |
To Bring You My Love (Island, 1995) | 7,5 | |
Dance Hall at Louse Point (with John Parish, 1996) | 7 | |
Is This Desire? (Island, 1999) | 7,5 | |
Stories From The City, Stories From The Sea (Island, 2000) | 6,5 | |
Uh Huh Her (Island, 2004) | 6,5 | |
Please Leave Quitely (Island, 2006) | 6,5 | |
The John Peel Sessions 1991-2004 (Island, 2006) | 5 | |
White Chalk (Island, 2007) | 7 | |
A Woman A Man Walked By (with John Parish, Island, 2009) | 7 |
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