20/12/2005

Edie Sedgwick

Tagomago, Massa


Il pazzoide bassista dei defunti El Guapo, ora Supersystem, si getta nel suo solo-project Edie Sedgwick. Il disco solista (“Her Love Is Real But...She Is Not”) è un tripudio di intuizioni synth-pop, glam e istrionismi d’ogni tipo.
Entrato nel locale mi vedo il nostro Justin adagiato su una sedia mentre medita, pensoso. A un certo punto si rivitalizza, si alza, e va a nascondersi dietro il suo siparietto. Dopo mezz’ora d’attesa ritorna ai nostri occhi conciato in maniera esilarante: gonna corta, calze sdrucite, trucco pesante e una parrucca bionda. Una risata dopo l’altra vederlo muoversi per il palco...
La sua performance non prevede strumenti suonati, ma la base dei pezzi è completamente preregistrata, identica al disco, in definitiva. Durante il concerto vengono proiettate sullo schermo immagini relative a ogni canzone (e visto che ogni composizione è intolata con un nome d’un attore potete immaginarvi le scene..).

Durante ogni pezzo cerca d’instaurare un dialogo con i presenti, discutendo di capelli perduti, politica americana e un “Berlusconi merda!” da far perdere i sensi da tanto le risate sono forti.
Le impressioni del live “musicale” sono identiche a quelle espresse per il disco. La sua performance vocale è ottima e vederlo divincolare sul palco mentre le immagini gli scorrono dietro è un piacere per gli occhi. Un giudizio prettamente qualitativo non si può fare perché, come detto, di musica suonata non ce n’è.
Rimane la capacità dell’artista di inventarsi uno show divertente, intelligente e mai sgarbato.

“Martin Sheen” è martellante fino all’inverosimile, “Micheal J. Fox” è un gorgheggio di synth continuo e ammorbante, “Lucy Liu” fa sorridere per la sua brevità ed efficacia visiva; inverosimile, “Arnold Schwarzenegger” viene annunciata come "The Song Of California!".
Alla fine Justin sveste i panni di Edie e torna a chiacchierare con noi come se niente fosse. Doppia personalità, doppio risultato positivo.

Edie Sedgwick su Ondarock