Petra Mescal

Occhio

2006 (Petra Mescal)
pop-rock

Formatisi a Milano sul finire del 1991, i Petra Mescal sono Marco Brughieri (basso), Davide Crespi (chitarre, cori), Paolo Mazza (voce), Milko Melcangi (batteria e percussioni) e Davide Redegalli (chitarre, cori). Nel suo costante girovagare per i locali della zona, la band inizia a proporre materiale dichiaratamente ispirato alla tradizione melodica italiana, cercando di rivitalizzare le fonti con piglio giovanilistico. Dalle note promozionali veniamo a sapere, inoltre, della partecipazione alla compilation "Oltreluna" (nel 2000, con il brano "Odio Lei") e della recente selezione per il "Cornetto Free Music Festival".

Insomma: quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Perché, per dirla in parole povere, "Occhio", l’ultima loro fatica discografica, è un disco che scivola via senza colpo ferire, costringendoci a qualche sbadiglio di troppo. Serve a poco, inoltre, la produzione di Andrea Zuppini, la cui collaborazione con i vari Fabio Concato, Rossana Casale e Toto Cutugno ne fa certo un nome importante nel circuito, diciamo così, "mainstream", ma le sue doti finiscono per rivelarsi vane perché la musica della band milanese è stereotipo puro, pop-rock senza arte né parte, incapace di manifestare personalità e ispirazione, anche se vogliono farci credere di essere graffianti e trasgressivi…

Brani come "Il Giardino Dei Sogni" (dalle tinte reggae), "Le Mie Parole" (ballatona tutto cuore & Sanremo), "Metromode" (che sfoggia atmosfere country-metropolitane) e "Illimiti" (dalle ariose vampate elettriche) non giustificano minimamente l’acquisto di un prodotto che è di certo ben curato, professionale, e che, addirittura, ci giunge accompagnato da un "Piano di comunicazione per la promozione" (con tanto di note di marketing). Tutto bene, tutto giusto: vendere dischi è importante, chi può negarlo? E, molto probabilmente, i Petra Mescal riusciranno a vendere anche qualche copia. Perché, diciamocela tutta, quando si mettono a fare i rubacuori con le melodie sospirose ("Carillon", "Bimba", "Odio Lei") hanno il carisma giusto (ci siamo capiti…) per attecchire nei cuori di innumerevoli fanciulle dal cuore fragile. Addirittura, poi, nella conclusiva "Blu", quasi a voler dare un senso effettivo al loro "rock blobbato" (sigh!), spingono in direzione psichedelica, con un retrogusto vagamente "hard" che è radiofonico quanto basta. Non c’è che dire: un innocuo sottofondo inespressivo.

25/04/2006

Tracklist

  1. Il Giardino Dei Sogni
  2. Le Mie Parole
  3. Metromode
  4. Gemma
  5. Illimiti
  6. Carillon
  7. Bimba
  8. Un’Altra Occasione
  9. Odio Lei
  10. Blu

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