Fluorescenza-incandescenza hard&space, una voce monotona che intona un anthem dimesso, la testa fottuta da chissà quali delizie chimiche: è “Jeff Starship”, track number one di “Mutilation Nation”, disco-bomba dei canadesi CPC Gangbangs, act garage-punk (con membri di Les Sexareenos e The Spaceshits) tra i più eccitanti in circolazione.
Ennesima dimostrazione che se il rock è morto, io sono Cleopatra, il disco è pura febbre rock’n’roll riveduta e corretta, con l’occhio rivolto a padri più o meno fondatori (fateli voi i nomi, questa volta!). Quanto di meglio possiate regalarvi se per questo Natale avete bisogno di sbattervi a dovere, magari brindando sulle note rumorose e disperate di “Teenage Crimewave” (quando il rock muove il culo e si ricorda per bene delle sue radici…), tirando fuori l’urlo definitivo nel pow-wow nevrotico di “Mechanical Man” o immergendovi nel chiassoso groviglio di "Coke Blues".
Onore, insomma, alla frenesia esistenzialista, alla cinetica emozionale, alla rabbia giovanile che è stata ed è del rock’n’roll migliore… quello che sempre ci prende gusto a farci venire voglia di fuggire via, senza meta (“One More Girl”). Così, “I Want Blood/Life Support” scorrazza vorace dentro le ferite aperte di sogni pur sempre infranti, salvo poi inalberarsi, superba e altera, verso le sommità oscure e acide di un delirio anfetaminico.
Ed è capolavoro, ma un po’ dappertutto aleggia il senso di una liberazione perpetrata a colpi di sorpassi incendiari, chitarre in fiamme manco fosse la notte della resa dei conti (“PCP”), esaltazione a go-go, tanto qui è tutto sbagliato, è tutto da rifare (“Driving Me To Habit”), e noi ci prendiamo il resto, finché ce n’è (“I Want It All”), finché ci mantengono in vita hit (im-)possibili come “What Love Is”, colmi di quel menefreghismo vitalissimo e atemporale capace di farti sentire giovane anche sul letto di morte.
Insomma, un disco mozzafiato, carico di rabbia e passione, magari con qualche dejà-vù, certo, ma così appariscente nel suo delirio caracollante che vien solo voglia di andare di repeat.
Non avete scuse!
21/12/2007