Un applauso al coraggio. Carlomargot, da Vibo Valentia, Calabria, Italia, Europa, un trio formato da chitarra, basso e batteria, il trio perfetto. Ma dentro c'è un magma elettronico che fa la differenza. Atmosfere stranianti, a volte plumbee, post-rock iperdestrutturato e ricostruito secondo la propria estetica, nessuna parte vocale, solo pioggia che cade infinitamente da cieli grigi.
Si parte con un temporale, per ritrovarsi nelle braccia di un'improbabile marcia funebre, con un pianoforte che lentamente prende il sopravvento su tutti i rumori presenti nell'ambiente circostante, che presto tornano a impossessarsi della scena.
Tutto è risucchiato da pulsazioni rumoristiche, feedback, sperimentalismi cacofonici, goticismi, scenari apocalittici. Di tanto in tanto un arpeggio di chitarra cerca di restituire un briciolo di umanità perduta, in dieci tracce sulle quali è costruito un disco fortemente espressionista, quasi un quadro di Max Ernst. Alla fine torna il temporale, non c'è spiraglio neppure per un furtivo raggio di sole.
Si dice che il perfetto completamento di "Piove governo ladro" sia il live set, con performance visivamente accattivanti.
Un applauso al coraggio di tre musicisti che non hanno paura di sfidare il sistema.
15/03/2010