Fortuna

Alzi la mano chi sentiva bisogno di un disco come questo. Noi italiani siamo sempre stati maestri nel produrre musica da ballare, con una tradizione che partendo da Giorgio Moroder, e passando per i successi dell'italo-disco degli anni 80 e della "commerciale" dei 90, ha sempre imposto la nostra penisola all'avanguardia nel settore. Ma il progetto Fortuna non aggiunge nulla di nuovo a quanto già noto, nonostante il ricorso alla presenza di Asia Argento, protagonista vocale in cinque delle dieci tracce del lavoro elaborato dal trio di produttori Kid Chocolate, The Knack e Oil.

Fra i solchi emergono le influenze di certa new wave dei primi '0, ma il prodotto è senz'altro concepito e confezionato con l'obiettivo di essere indirizzato verso i dancefloor più esclusivi.
Inutile nascondere che il 2010 finora ha saputo regalarci esperimenti decisamente più esaltanti; oltretutto la signora Argento si dimostra alquanto monocorde e non particolarmente ispirata, non per niente il canto non rappresenta la sua occupazione principale.
Ovviamente non manca qualche momento intrigante o piacevolmente ipnotico, come nella vertigine che accompagna "Daybreak".
Altre volte il prodotto appare troppo sfacciatamente derivativo, vedi il caso di "Roma", quasi un outtake dei Depeche Mode. Oppure ci si lascia prendere la mano da evoluzioni quasi da soundtrack ("Santa Maria De Feira", "Lament").

"Fortuna", in sintesi, rappresenta l'ennesimo tentativo malriuscito di trasferire una star del grande schermo nei solchi di un disco.

26/07/2010