Paul Labrecque (già membro del collettivo Sunburned Hand Of The Man) torna col suo progetto Head Of Wantastiquet a dire la sua in fatto di folk esoterico, ipnotico e “polveroso”.
Così come già accaduto con “Mortagne”, le composizioni di “Dead Seas” mostrano un autore sincero ma non ancora veramente all’altezza della situazione. Si è ritagliato, comunque, un piccolo culto nel circuito degli appassionati… ed è a loro che, idealmente, questo lavoro fa riferimento. Banjo, voce, bowed guitar e poco altro rappresentano gli ingredienti di un disco chiaroscurale, come evidenzia la bella immagine di copertina.
La lenta e minima processione di “Return To Agharti” spalanca le porte su un universo fatto di fragili riverberi e accordi in circolo, tra strade che si perdono all’orizzonte, dentro l’abbaglio del sole (“Arrows Into The he Head Of The Serpent”, “Shakedown No. 6”, la title track) e sommesse fluttuazioni liriche che pur rimandano una luce vivida (“All High Souls”).
Gli abissi galleggianti di “Mavi Marmara“ conducono il suono verso lidi più psichedelici, mentre le tessiture elettriche in marcia di “On Earth As It Is in Heaven” sembrano un omaggio alle partiture di Roy Montgomery.
Il disco è dedicato alla memoria di Jack Rose.
06/12/2010