Il talento ha sempre bisogno di un po' di fortuna per potersi affermare, e questa non è una storia di oggi ma è una vicenda che si perde nel lontano 1969, anno di ricche e turbolente vicende musicali che hanno influenzato intere generazioni e ancora tardano a dissolversi.
Non è dunque strano, ma sicuramente crudele, che le eccellenti creazioni di Jim Ford e del suo "Harlan County" si siano disperse nei convulsi e vivaci anni della rivoluzione rock. E quello che rende ancor più amaro il mancato successo è la esorbitante qualità di questo album.
Sly Stone lo definì "l'uomo più cattivo del pianeta", Bobby Womack "un musicista di elevato spessore creativo" e Nick Lowe la sua "più grande influenza musicale", ma il musicista del Kentucky era anche uno degli autori più richiesti dell'epoca.
Aretha Franklin, Bobby Womack e i Temptation hanno portato al successo le canzoni di Ford e alcune voci mai smentite gli attribuiscono la genesi della storica canzone di Bobbie Gentry "Ode To Billie Joe".
Jim Ford ha conosciuto la povertà nel Kentucky e ha poi trascorso parte della sua gioventù a New Orleans, conoscendo le tentazioni delle droghe e le amare realtà del fascino di Los Angeles, traslocando le sue incertezze in una musica autorevole.
La sezione ritmica dell'album fu affidata a Pat e Lolly Vegas, le cui gesta con i Redbone sono patrimonio storico della musica americana anni 70, con geniali sonorità crossover tra R&B e country e con gustose virate verso il sound di New Orleans.
Rude e graffiante, "Harlan County" ci ricorda l'importanza di alcuni musicisti cult e l'eccessiva celerità con la quale è stata archiviata l'influenza di questi ultimi su star del rock-business. "Harlan County" è un album di country-funk, come lo definì l'autore, dove soul e rhythm and blues si stratificano su armonie country ricche di magia e gusto, creando piccoli gioielli pop-rock che godono di una chiave di lettura più complessa della loro vibrante fisicità.
Non è raro cogliere le stravaganze soul-funky dei Rolling Stones e le anarchie armoniche del geniale Dr. John, il tutto impreziosito da una scrittura notevole e da geniali soluzioni d'arrangiamento.
Soul ricco di sensualità per la romantica "Love On My Brain", funky irriverente e trascinante che omaggia l'amico Sly Stone per "I'm Gonna Make Her Love Me", ma anche beat e rock'n'roll tra le trame di "Dr. Handy's Dandy Candy". Jim Ford possiede il tocco magico per condensare in pochi minuti una generazione sonora senza eccessi e leziosità.
Un album che rischia di impadronirsi del vostro lettore musicale senza lasciarlo per mesi, "Harlan County" ha rinnovato la tradizione country-rock ("Workin' My Way To L. A."), ha regalato gioielli country-funk di rara bellezza (la title track "Harlan County") e bizzarrie soul-pop ("Under Construction"), lasciando un'eredità sonora che ancora oggi può dare i suoi frutti. Un piccolo gioiello ritrovato.
19/10/2011