Cripple Bastards

Nero in Metastasi

2014 (Relapse records)
grindcore

I Cripple Bastards non sono un gruppo da classificare tranquillamente come grindcore e da analizzare pedissequamente in maniera tecnica, riferendosi al “ritorno” di un gruppo simbolo della scena estrema italiana. Sarebbe il vilipendio di un progetto che è cresciuto e ha voluto nella sua profonda intimità comunicare il disagio, il malcontento e la protesta nei confronti di una società e di una politica mantenendosi sempre al di fuori degli stereotipi, vivendo la cultura e l’aria dei centri sociali come del circuito underground come propria linfa vitale e punto di riferimento.
 
Dopo “Variante alla morte” del 2008 e il successivo album di cover hardcore “Frammenti di Vita” (2011), arrivano con “Nero in Metastasi” esce sull’americana Relapse, e dimostra un punto di maturità piena a livello testuale e di produzione musicale.  Ormai del gruppo che mosse i primi passi nel 1988, rilasciando nei primi anni 90 con diversi split, cassette e 7”, solo Giulio The Bastard ne rimane, ma lo spirito del progetto ha mantenuto una coerenza invidiabile ad altre band del mondo punk-hardcore, proponendo un nichilismo non fine a se stesso e asfittico ma proiettato verso una reazione, come avevano fatto a suo tempo gruppi storici come Negazione, Kina, Nerorgasmo per citarne alcuni. Questo nuovo disco è emblema di un grindcore portato alla sua forma più estrema e violenta, una forma forgiata nel sudore e nella rabbia urlata che trasforma il mezzo in un semplice tramite della propria forza. Come successe con i Napalm Death a partire dal bellissimo "Harmony Corruption" del 1990 (Earache Records), così l'ipervelocità di un tempo si è persa, il minutaggio medio è sui 2 minuti ma questo non comporta una perdita, anzi lungo tutti e diciotto i pesanti passi dentro il mondo perverso e agonizzante di “Nero in Metastasi” veniamo picchiati e violentati mentalmente e fisicamente senza tregua.

I testi sono la grande ricchezza di questo disco, testi cantanti in grida raschiate, in rantoli mostruosi ma che traducono la morbosità e l’apatia del nostro tempo: “L’inerzia è il decorso di un cancro/ determina la tua struttura cellulare/ gradazioni di colore che si staccano/ sta a te poi saperle fissare/ quando la pioggia porta aria nuova\ respiri o ti lasci attraversare…” (da “Malato terminale”).
Un tempo fatto di ipocrisie e di rituali e di psicologie sociali contorte come la prostituzione vista  nei versi di “Occhi trapiantati”: “L’ipocrisia dei saluti di rito/ gesti meccanici da sedile reclinabile/ un parcheggio fuori mano pur sempre indiscreto/ La trasparenza di un’imposizione/ delinea la condanna del nostro girone/ per chi accumula e chi si svuota... occhi trapiantanti”.
Un tempo fatto anche di vecchie retoriche di protesta a cui Giulio The Bastard non risparmia attacchi come in “Sconfitto di ritorno”: “Frasi fatte come “lotta per vivere”, e per 20 anni non si è visto più niente/ ai suoi tempi tutta un’altra storia ma nelle foto sempre gli stessi sfigati/ stanze piccole penosamente vuote, il merito sta nell’essere i primi arrivati”.
Parole come bisturi sporchi, come sacchetti di sangue infetto, che cercano una luce fredda e tagliente, cinica quanto basta per accettare con occhi sgranati una visione provocatoria e disillusa della realtà. 
 
La metastasi che i Cripple Bastards raccontano è quella di una società intrisa di paradossi che sembra disgregarsi nella pelle e negli organi che la reggono; un tumore che loro scavano come una macchina mangiasassi: un complesso meccanismo cinetico di distruzione e rivelazione, come lo erano all’inizio e come, probabilmente, continueranno a essere.

10/02/2014

Tracklist

  1. Malato Terminale
  2. Fumo Passivo
  3. Strage Di Ostacoli
  4. Regime Artificiale
  5. Lapide Rimossa
  6. Promo-Parassita
  7. Soggetto Leucemico
  8. Passi Falsi
  9. Occhi Trapiantati
  10. Anima in Disgregazione
  11. Senza Impronte
  12. Nemico A Terra
  13. L'apice Estremo
  14. Sconfitto Di Ritorno
  15. Agonia Di Un Rientro Forzato
  16. Marcatori Positivi
  17. Splendore E Tenebra
  18. Morti Asintomatiche

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