Dopo l'annuncio della cancellazione del tour americano dei Jane's Addiction, a seguito dell'aggressione di Perry Farrell nei confronti di Dave Navarro sul palco di Boston, sono arrivate le scuse del frontman. In un post su Instagram, Farrell si è assunto pienamente la responsabilità del suo comportamento, chiedendo scusa a Navarro, alla band, ai fan e alla sua famiglia, e riconoscendo che le sue azioni erano ingiustificabili.
L'annuncio dello stop al tour è arrivato con un messaggio congiunto dello stesso Navarro, del bassista Eric Avery e del batterista Stephen Perkins: "A causa del perdurare del comportamento e dei problemi di salute mentale del nostro cantante Perry Farrell, siamo giunti alla conclusione che non abbiamo altra scelta se non quella di interrompere il tour negli Stati Uniti. La preoccupazione per la sua salute e sicurezza personale, e per la nostra, non ci ha lasciato alternativa. Ci auguriamo che possa ricevere l’aiuto di cui ha bisogno". I tre si dicono "profondamente dispiaciuti per non essere in grado di soddisfare i fan che hanno già acquistato i biglietti. Non vediamo alcuna soluzione che possa garantire un ambiente sicuro sul palco o che ci permetta di offrire un grande show ogni sera. Abbiamo il cuore spezzato. Dave, Eric e Stephen". In precedenza, Dave Navarro aveva pubblicato un enigmatico messaggio su Instagram, mostrando una foto con il retro della chitarra e il logo della band, accompagnando l’immagine con un criptico “Goodnight”, come a voler dire: sipario.
Nello show di Boston al Leader Bank Pavilion, proprio durante l'esecuzione dell'ultimo brano in scaletta ("Ocean Size"), Perry Farrell ha aggredito Dave Navarro tentando di sferrargli un pugno. Solo l'intervento dei membri dello staff e del bassista Eric Avery è riuscito a evitare il peggio. Successivamente i Jane’s Addiction si sono scusati con i fan: "Vogliamo porgere le nostre più sentite scuse per gli eventi accaduti ieri sera - hanno scritto su Instagram - Il concerto di domani sera a Bridgeport è annullato. Anche la moglie di Farrell, Etty, è intervenuta su Instagram per raccontare la sua versione dei fatti: "Chiaramente c’era molta tensione… la dinamite era accesa La frustrazione di Perry stava aumentando, sera dopo sera, sentiva che il volume del palco era estremamente alto e la sua voce veniva soffocata dalla band. Perry soffriva di acufene e mal di gola ogni sera. Ma quando il pubblico in prima fila ha iniziato a lamentarsi dicendo che la band stava suonando troppo forte e che non riuscivano a sentirlo, Perry ha perso la testa".
I Jane's Addiction erano tornati a esibirsi sul palco con la line-up originale in un tour che ha toccato anche l'Italia. Lo scorso mese di luglio la band statunitense ha anche pubblicato un nuovo brano, "Imminent Redemption", il primo composto dalla formazione originale (Perry Farrell, Dave Navarro, Stephen Perkins e Eric Avery) negli ultimi 34 anni. Ma nello show di Boston la ritrovata armonia è andata platealmente in frantumi. Guarda il video della tentata aggressione sul palco.
Non è il primo "incidente" di percorso della tournée della band di "Nothing's Shocking": nella prima delle due serate a New York, al The Rooftop di Pier 17, martedì 10 settembre, un Farrell palesemente fuori forma aveva gridato al pubblico: “Signore e signori, devo essere onesto con voi. C’è qualcosa che non va con la mia voce… Qualcosa non funziona. Non riesco a emettere le note”. Il singolo “Imminent Redemption” ha segnato l'inizio di un nuovo corso nella storia della band statunitense. "Questa volta è diverso - scrive la band in una nota - Tutti insieme, di nuovo, a registrare nuova musica. Era ora. Benvenuti nel prossimo capitolo nella storia dei Jane’s Addiction. Imminent Redemption è soltanto l’inizio". L’ultimo (infelice) lavoro a firma Jane's Addiction, "The Great Escape Artist", risale al 2011. Nel 2010, invece, vi era stata la precedente reunion dal vivo con l’attuale organico.
Protagonisti insieme ai Guns n' Roses della rivitalizzazione dell'hard-rock al crepuscolo degli anni 80, i Jane's Addiction hanno gettato i semi per molta parte di quell’indie-rock destinato a diventare "mainstream", per quella esplosione che, dal grunge in poi, porterà di nuovo il rock a essere musica "di massa". Un percorso breve e turbolento, tra droghe, eccessi e blasfemia...