Steely Dan

Pretzel Logic

1974 (Abc) | pop

Ci sono a volte artisti che riescono nell'intento di accomunare attraverso la propria musica una miriade di appassionati, fra i più disparati per gusto musicale. Gli Steely Dan appartengono a questa categoria. La loro musica è un collage variopinto di molteplici sfumature, una musica raffinata che racchiude in sè molteplici influenze che collimano fra loro bilanciandosi ad arte e in perfetto equilibrio. Ogni brano riesce a vivere di luce propria, anche quando non è tra i loro migliori. Eleganza smisurata e professionalità fino all'esasperazione sono le principali attitudini che fanno la forza degli Steely Dan: un aggregato musicale attraverso il quale riescono a trasmettere un senso di solarità, che si estende a ogni loro ascolto. Insomma, è come respirare della salutare aria fresca, perché la "crociata" degli Steely Dan non è quella dell'innovazione a tutti i costi o di qualsiasi altra ideologia superiore e profonda. La loro missione, se così possiamo chiamarla, è una riscoperta di vecchi suoni, possibilmente fumosi e in bianco e nero come un vecchio noir con protagonista Humphrey Bogart, e riuscire ad amalgamare certe tradizioni con sonorità moderne.

È l'amore per la musica, il loro motore propulsore, la voglia di suonare e il piacere di azzeccare il feeling e la serata giusta per dare vita a una jam session all'insegna dell'improvvisazione e del buon gusto. Gli arrangiamenti sono poi un altro segreto dei Dan. È un piacere ascoltare ogni loro disco, perché dietro ogni singola canzone si intuisce il lavoro d'artigianato che questi musicisti sono riusciti a realizzare, con piccoli orpelli che per pochi secondi arricchiscono e modellano una melodia, riuscendo a renderla geniale.

Gli Steely Dan (nome tratto dal "Pasto Nudo" di Burroughs) all'inizio erano un vero e proprio gruppo, dopo poco i componenti della band presero strade diverse, e il gruppo si trasformò in un duo sovrano che risponde al nome di Donald Fagen al piano elettrico/acustico, tastiere, e prima voce solista, e Walter Becker, al basso, chitarra e occasionalmente impegnato come seconda voce solista.

Il primo disco è una sconosciuta colonna sonora "You Gotta Walk It Like You Talk It", ma è con il secondo disco che avviene il loro vero esordio: "Can't Buy A Thrill" del 1972, che contiene già una hit da ko come "Do It Again" e riceve ottimi riscontri di critica. "Countdown To Ecstasy" è la conferma: con questo album gli Steely Dan si fanno portavoci di una musica che si muove su varie correnti, avendo come solida base uno spiccato amore per il jazz più commerciale, ma al tempo stesso intelligente.

"Pretzel Logic" (ABC, 1974), nel quale canta anche Michael McDonald (futuro Doobie Brothers), è il loro disco più vario, quello dove il rispetto per il vecchio e la voglia di osare raggiungono un vertice creativo difficilmente riscontrabile nel catalogo musicale del gruppo. Non c'è un brano debole, poiché ognuna di queste canzoni è un classico del loro repertorio. Basti pensare alla traccia numero 1, "Rikki Don't Lose That Number", intrisa di sonorità fusion ammalianti, in cui tutto ruota attorno a un riff di piano, con la voce aspra di Fagen che si fa più rilassata, mentre in sottofondo chitarre distorte riescono a dare quel tanto di carattere che basta senza esagerare... Sono tutte queste note ben scandite e separate fra loro, quasi sospese, con armonie disciplinate e perfettamente separate, pulite nella loro esecuzione, a rendere l'idea che ci troviamo di fronte a dei seri professionisti ancor prima che rockstar. "Night By Night" è un altro tassello imprescindibile di questo disco: un funky moderno, intenso nell'interpretazione vocale di Fagen, ricco e sostenuto al punto giusto da strumenti a fiato mai invadenti ma evocativi nel disegnare la melodia base; poi c'è la chitarra "extraordinaire" di Jeff "Skunk" Baxter che ruggisce in sottofondo per poi piangere autentiche lacrime di dolore nel solo centrale, mentre alle percussioni c'è l'ancora non celebre Jeff Porcaro, caratteristico nel suo particolare timbro caldo.

"Any Major Dude Will Tell You" è un gioiellino acustico sostenuto da un dolce e ammiccante piano, la voce di Fagen è una volta di più ammaliante ed evocativa, i contrappunti pianistici innalzano la melodia quasi a farla galleggiare nell'aria, mentre in sottofondo una variopinta (ma non fragorosa) sezione ritmica crea il giusto tappeto musicale in cui si distende tutto il resto. "Barrytown", invece, è forse il momento più commerciale del disco: una canzone particolare, contraddistinta da un ritornello infinito, in quanto la parte che dovrebbe fungere da strofa è talmente memorizzabile, che il climax emotivo il brano lo raggiunge fin da subito, senza l'attesa che di solito termina nella parte centrale di ogni tradizionale canzone melodica. "East St. Louis Toodle-Oo" è una deliziosa rivisitazione di un classico di Duke Ellington, vecchio jazz da bombetta in testa e immagini in movimento repentine come in vecchi film del muto fanno di questo brano un esempio stupendo di buon gusto e perfetta immedesimazione in atmosfere passate e sfuocate... Una chitarra filtrata parla un linguaggio tutto suo e traccia la melodia di questo brano strumentale, sostenuta dal wurlitzer di cabarettistica memoria, verso un confine che è separato da un piccolo solismo piano-acustico e fiatistico.

"Parker's Band" è in perenne ma stabile equilibrio fra un funky attuale e una fusion solo accennata qua e là attraverso il riff chitarristico iniziale; il cantato è insolitamente teso per Fagen e soprattutto per le atmosfere rilassate di questo disco, il ritmo è serrato, e il piano occhieggia nascondendosi a turno dietro il poderoso percuotere di pelli, il ritornello invece è un delizioso coro a sé, tale da farlo sembrare solo apparentemente un corpo estraneo alla struttura melodica portante. "Through With Buzz" è una piccola canzone arricchita da archi sognanti, a tratti di stampo classico, che smussano ogni asperità; spicca il canto trasognato e ondulante di Fagen. "Pretzel Logic" è un elegante blues notturno, introdotto dal piano elettrico e subito afferrato dal cantato di Fagen, che dimostra ancora una volta di conoscere a menadito gli umori del rock in tutte le sue sfumature. Il brano sornionamente prosegue fino all'apparizione di un solismo molto "sentito" di Baxter, coadiuvato da un coro di fiati, mentre stacchi improvvisi alternano momenti vocali ad altri puramente strumentali, lasciando ampio spazio di azione anche agli attori non protagonisti del disco.

"With A Gun" ci immerge in scenari di country rock selvaggio, assai distante da quello sognante e ingenuo di Nashville; la canzone è grintosa e le pedal-steel sibilano note striscianti come serpenti in deserti aridi e assolati. Non da meno è la ritmica: una batteria rutilante a perdifiato giù, per canyon abissali, perfetti per agguati all'ultima pallottola. Ancora una volta, una lezione di stile da parte del gruppo, perfetto anche in questo caso, per rispetto di tradizione e spirito di immedesimazione. "Charlie Freak" scorre fluida su di un piano monocorde che aggiunge qualche ombra imprevista di inquietudine agli umori del disco, il cantato è pervaso da toni dubbiosi, senza mai far trasparire tutta quella solarità che imperversa nel disco. E infine arriviamo all'ultimo brano, e cioè "Monkey In Your Soul" che, come recita il titolo, è un excursus verso un soul molto fluido nella sua paradossale frammentarietà, un soul grintoso e urticante per le improvvise e repentine unghiate di chitarra, che si contrappongono a balbettanti sax, ottimi sostegni per introdurre il cantato meditabondo di Donald Fagen.

Nel complesso "Pretzel Logic" è un disco che ripercorre molti decenni di musica bianca e di colore, lasciandone intatte le peculiarità, e al tempo stesso un disco innovativo, perché tutto questo rigoroso rispetto delle radici è perfettamente amalgamato in un mare di tecnologia, mai fredda o illuminata al neon. Una tecnologia viva, proiettata sempre nel futuro.

 

(10/11/2006)

  • Tracklist
  1. Rikki Don't Lose That Number
  2. Night By Night
  3. Any Major Dude Will Tell You
  4. Barrytown
  5. East St. Louis Toodle-Oo
  6. Parker's Band
  7. Through With Buzz
  8. Pretzel Logic
  9. With A Gun
  10. Charlie Freak
  11. Monkey In Your Soul
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