Protagonisti indiscussi di una parte importante del cosiddetto post-rock, i Mogwai tornano con un album che segue il controverso "Rock Action", dove li avevamo visti cercare nuove forme espressive per evitare di impantanarsi in un cliché musicale già in agguato. In questo disco, il gruppo scozzese opera una specie di sintesi tra il passato e le vie nuove, eliminando quasi del tutto le parti cantate in maniera tradizionale (ricorrono in un paio di brani al vocoder), ma allo stesso tempo limando dal loro suono gli aspetti più abrasivi e rumorosi, andando alla ricerca di una musica che sia più vicina alla pura forma, all'acquarello ambientale, alla proiezione dell'ascolto verso l'alto, guidando l'ascoltatore verso una catarsi che pacifica, piuttosto che verso l'inquietudine delle cupe esplosioni e dell'alternarsi di toni che contraddistinguevano i dischi che li hanno resi celebri.
I Mogwai tornano nei loro vecchi panni solo in "Ratts On The Capital", non a caso il pezzo più lungo del disco, ma un vibrafono non è sufficiente a restituire nerbo a uno schema in fondo molto prevedibile e il brano viene solo in parte riscattato da un bel finale. E' giusto dunque che provino definitivamente nuove strade, e in brani dalle soluzioni abbastanza simili come l'iniziale "Hunted By A Freak" e "Kids Will Be Skeletons", troviamo le caratteristiche principali di questa nuova ricerca musicale, dove una struttura prossima al formato canzone fa da fondamenta alla stratificazione di chitarre, archi ed effetti volti a creare paesaggi sonori autunnali, eterei e ampi. Qualcosa che li avvicina allo stile degli Air o dei primi Sigur Rós o ancora ai Múm (vedi un brano come "I Know You Are But What Am I"), capace di dare buoni risultati, in "Killing All The Files" e "Golden Porsche" ad esempio, ma anche, a volte, la sensazione che alcune idee siano rimaste inespresse per incapacità di scegliere una direzione precisa.
Non è un brutto disco questo "Happy Songs For Happy People", gli arrangiamenti sono curatissimi, alcune melodie sono anche ben riuscite, l'ascolto che ne deriva perciò può anche essere piacevole, ma è evidente la difficoltà per i Mogwai di liberarsi da un passato importante ma allo stesso tempo ingombrante senza per questo essere costretti a rincorrere altre mode o gli stili emergenti; i nostri hanno prima cercato senza successo lo sbarco nel formato canzone, ora se la cavano con un po' di sano mestiere, e con un lifting sonoro che cerca di mascherare una stanchezza di fondo, ma la sensazione che dopo questo non sappiano più che cosa inventarsi è forte.
29/10/2006
1 Hunted By A Freak
2 Moses?
3 Kids Will Be Skeletons
4 Killing All The Files
5 Boring Machines Disturbes Sleep
6 Ratts On The Capital
7 Golden Porsche
8 I Know Yuo Are But What Am I
9 Stop Coming To My House