Camper Van Beethoven, band di Santa Cruz, esordì nel 1985 con un album di stralunata, acida bellezza, “Camper Van Beethoven and The Border Patron”, poi immediatamente ristampato e oggi più conosciuto come “Telephone Free Landslide Victory”. Già la loro discografia – quindi – si rivela incasinata sin dagli inizi, così come complessa è la loro musica, miscelando beffardamente country, rock, punk, psichedelia (era proprio di quegli anni il ritorno del genere), avanguardia e jazz. Produssero geniali album assieme al grande chitarrista americano Eugene Chadbourne, finendo poi sotto l’attenzione della Virgin Records con la quale firmarono un contratto e per la quale uscì quello che forse è il loro album più conosciuto, “Our Beloved Revolutionary Sweetheart”.
Ecco che quando la ricostituita band chiede alla Virgin i diritti per compilare l’antologia che stiamo recensendo si vede negare l’autorizzazione. “Popular Songs Of Great Enduring Strength And Beauty” è un’antologia con ben cinque brani fedelmente ri-registrati, alla faccia (“rising up a stiff finger”, dicono sul loro sito) della Virgin e, di fatto, questa azione non solo crea un caso e impreziosisce questa raccolta, ma dimostra la forma smagliante della band, che oggi si presenta live nella stessa formazione originale, ad eccezione del batterista: David Lowery (lead vocals, guitar), Jonathan Segel (violin, keys, guitar, vocals), Victor Krummenacher (bass) and Greg Lisher (lead guitar), e il nuovo batterista Frank Funaro (Cracker, Joey Ramone, The Dictators).
Riascoltiamo con divertito piacere “The Day That Lassie Went To The Moon”, loro celeberrimo singolo, così come la psichedelica “Seven Languages” o le divagazioni ska di “Skinhead Stomp” o “Border Ska”, mentre “Eye Of Fatima (Parts 1 And 2)”, qui ri-registrata, mantiene la freschezza dell’originale uscita per la Virgin, così come la straordinaria ballad dylaniana di “All Her Favorite Fruit”, delicatamente speziata di suoni sixties. Un disco importante e un’antologia realizzata con completezza e visione di insieme e, al tempo stesso, un’occasione importante, imperdibile per avvicinarsi a una delle band più importanti degli anni 80.
(09/09/2008)