Omar Sodano (basso ed elettronica) e Adriano Lanzi (chitarra ed elettronica) sono musicisti che collaborano assieme da circa otto anni e, nel 2004, pubblicano per l’etichetta tedesca Klangbad l’album “La vita perfetta”.
Dopo aver dato qualche concerto, i due hanno avvertito l’esigenza di ampliare l’organico, ed ecco El Topo, che vede il batterista Francesco Mendolia e il vibrafonista Andrea Biondi affiancare i due in questo ambizioso progetto ove jazz-rock, cinematica, elettronica, influenze kraut-rock e, talvolta, spezie psichedeliche e progressive si fondono in sound originale e intelligente ove un insolitamente azzeccato equilibrio tra strumenti reali e suoni elettronici conferisce a “Pigiama Psicoattivo” un’atmosfera personalissima ed evocativa.
Un ruolo di importanza notevole viene rivestito dalla chitarra di Adriano, che cura con alchemica visione il sound, come nel brano di apertura “Tosca”, dove evoca suggestioni a cavallo tra Fred Frith e Bill Frisell.
“Sonics”, più contemporanea e guidata della chitara su un ostinato, porta un sound inglese, mentre in “600 giri carico frontale”, più sperimentale, Adriano cita sia Marc Ribot che slides cooderiani su arrangiamenti elettronici di ispirazione teutonica.
Il quarto brano, che dà il titolo all’album, dall’incipit che ricorda gli strumenti persi di Simon Jeffes poi si tinge di caleidoscopiche rifrazioni psichedeliche, mentre il drum solo che introduce “Telegraph Dakar” ha il colore dell’etno-rock e visioni quartomondiste.
"Sclesi", più sperimentale, il brano migliore dell’album, offre quasi una tensione punk in un contesto di musica da camera e patchwork sonori, collage acustici. Notevoli anche le successive “Errore Meccanico”, elettronica e cinematica, e “Crew’N’C’", dove l’influenza di Marc Ribot porta Adriano a un solo di lunare, cupa bellezza.
Un disco, insomma, veramente notevole per la band romana. Se il mattino si vede dal buongiorno, sentiremo ancora parlare di El Topo.
26/07/2008