La loro musica non è collocabile facilmente in una categoria ben definita: al contrario sembra aromatizzata con mille sapori, spaziando dal pop retrofuturista di Stereolab e Broadcast allo shoegaze dei nipotini dei My Blood Valentine, dalla new wave cupa e ballabile dei primi New Order alla techno berlinese di Ellen Allien e Apparat.
Ingredienti spesso fusi assieme nella stessa canzone, come accade nel caso della nenia elettro di “Chain”, dove la band sembra sovrapporre alla carica ipnotica dei Kraftwerk la forza dei New Order. Effetto analogo su “Sempiternal/Amaranth”, dove a essere amalgamati sembrano questa volta le basi al silicio della Bpitch con le armonie asimmetriche della prima Too Pure.
Innegabile il peso della melodia su tutte le canzoni dell'album. Merito soprattutto delle seducenti voci delle sorelle Deheza, sempre a loro agio nell'armonizzare melodie zuccherose su basi che sembrano nate per rimanere incollate alle loro voci.
(13/11/2008)