Music Go Music

Expressions

2009 (Secretly Canadian)
pop, disco

Poco si sa di questo trio losangelino capitanato dalla bellissima e carismatica (provare per credere, così vera da sembrare un ologramma irreale, il sogno di un sogno) Gala Bell. Approdati tuttavia all’album d’esordio per Secretly Canadian (nel quale confluiscono anche materiali in parte già editi), tali Music Go Music regalano all’annata musicale (ormai pronta ad appiattirsi in un nuovo album dei ricordi) un colpo di coda guizzante e del tutto insperato. Attraverso un’astutissima manovra di postmodernismo metamusicale sottilmente diabolico e deontologicamente scorrettissimo, questo trio imbastisce infatti una personale lode alla felicità a base della più sfacciata e (auto)celebrativa innodia pop del secolo scorso, creando una costellazione di superfici lisce e abbacinanti, in cui rimbalzano le sagome mosse di Abba, Elo, Donna Summer, Giorgio Moroder, italo-disco più assortita e chi più ne ha più ne metta.

Su nove pezzi non c’è uno che sia meno che impressionante, per vivacità di arrangiamenti rigogliosi e germoglianti, progressione ritmica pressoché inarrestabile (come lanciata in una eroica arrampicata verso la sommità metafisica dello spazio infinito e ancora oltre), vivacità multicolore e totalmente impazzita dei suoni e senso davvero incontenibile di “espansione”. Non si capisce se sia revisionismo argutamente intellettualistico e beffardo, o solo l’ennesimo furbastro rimescolamento delle solite tre carte truccate, la scoperta di quello che in fondo abbiamo sempre saputo spacciata per l’arrivo risolutore del Messia, eppure da questa indistricabile confusione deriva un innegabile piacere vitale che vibra attraverso le canzoni e risplende di luce mitica totalmente propria.

Canzoni come “I Walk Alone” e “Light Of Love” (ma una vale l’altra) si insinuano inesorabili come dolcissimo gas nervino, impregnando la mente di fragranze glam-disco inebrianti e disegnando attorno a essa le architetture aeree e fantasiose di un corpo sudato e senza confini che danza come puro movimento astratto, liberato dai vincoli materiali di sé stesso. E chi riesce a star fermo o è fatto di legno bagnato oppure molto più semplicemente non esiste davvero. Sarà infatti revivalismo d’accatto o anche, a essere cinici, una bassa aggressione di muzak depensante e depensata alle regioni più infime del nostro ventre, eppure funziona, eccome se funziona, a suo modo addirittura lenisce e redime, in un battesimo di polvere di stelle. Mamma mia!

 

14/12/2009

Tracklist

  1. I Walk Alone
  2. Thousand Crazy Nights
  3. Light of Love
  4. Reach Out
  5. Explorers of the Heart
  6. Love, Violent Love
  7. Just Me
  8. Warm in the Shadows
  9. Goodbye, Everybody

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