Band di culto consolidato nell’area post-stoner più proiettata verso sperimentazioni psichedeliche a tema libero, per lo più accostabili a realtà limitrofe come White Hills, Pontiak, Nebula, Warlocks o Black Mountain, i washingtoniani Dead Meadow regalano ai fan una sorta di atipico best of live arricchito da ben cinque brani inediti, per altro tutti molto belli (per quanto nel solco dell’estetica heavy-psych strascicata che la band ha saputo elaborare negli anni con profondissima concentrazione metafisica e stile inconfondibile), cui fa da corredo uno stranissimo film-documentario dalle lisergiche atmosfere jodorowskiane che ben si predispone a commento visivo delle gesta visionarie del gruppo, sia su disco che on stage.
Anche nei brani nuovi (su tutti segnaliamo “To The One” e “The Narrows”) si ritrova senza fatica la cifra della band, stordita e ondeggiante tra blues e pura divagazione psichedelica, intrisa di tensione mirabilmente liturgica e forte senso di estasi interiore. In attesa del prossimo album, una ghiottissima uscita imperdibile per tutti i cultori e gli affezionati del filone.
04/06/2010