Pernice Brothers

Goodbye, Killer

2010 (One Little Indian)
pop

Avevamo lasciato i Pernice Brothers crogiolarsi nella perfetta formula pop con “Live A Little” del 2006, una conferma di stile e gusto che concretizzava otto anni di carriera.
Dopo l’esordio del 1998, “Overcome By Happiness”, e una serie di ottimi album di pop in bilico tra Elvis Costello e Rem, il successo sembrava però irraggiungibile per il trio di Dorchester, mentre il loro pubblico assaporava il sapore di cult status del gruppo.

Il ritorno sulle scene giunge dopo quattro anni e dopo il delicato album solista di Joe Pernice “It Feels So Good When I Stop”, nulla sembra cambiato e ogni brano continua la sagace rilettura del miglior pop americano, ma una leggera sensazione di superfluo accompagna il pur piacevole ascolto di questa nuova prova del gruppo. 
Solo 32 minuti e dieci graziose ballate dai suoni mai eccessivi e leziosi, armonie sfuggenti e vivaci frutto di un talento inequivocabile, ma nonostante le premesse e l’accoglienza della critica, “Goodbye, Killer” è un pallido ritratto della musica dei Pernice Brothers, le tentazioni country e rock’n’roll si infrangono nella prevedibilità di brani come l’irritante “Jacqueline Susann” e “Goodbye, Killer”, mentre le armonie migliori non risultano memorabili né graziosamente mordi e fuggi.
 
Lo spettro dei Beatles è maggiormente percettibile, rasentando a tratti la clonazione; “The Loving Kind” sembra un out-take degli Electric Light Orchestra; la pur interessante “Bechamel” ripesca le sonorità dei Squeeze di “Argybargy”; spetta invece a "Something For You" il compito di ricordarci di cosa è capace Joe Pernice, la grinta altrove assente qui si materializza con toni convincenti.
Un po’ di Dylan e Byrds  condiscono il repertorio con languide incursioni country (“We Love The Stage”) e ballad da Fm (la noiosa “Newport News”), l’eclettismo che nei precedenti album creava sorpresa qui sembra smorzare i pochi flussi di genialità, c’è spazio per un sorriso (“F***ing And Flowers”) e una emozione più intensa e convincente (“The End Of Faith”) che confermano l’abilità dell’autore, capace di coordinare in modo elegante e sincero un insieme sonoro altrimenti debole e poco suggestivo.

“Goodbye, Killer” è una pausa di riflessione nell’evoluzione dei Pernice Brothers, il bagno di sonorità più british ha reso la loro musica prevedibile e ordinaria, l’ammirazione resta ma il diletto sonoro questa volta è altrove.

07/07/2010

Tracklist

 1. Bechamel
 2. Jacqueline Susann
 3. We Love the Stage
 4. The Loving Kind
 5. Something for You
 6. Goodbye, Killer
 7. The Great Depression
 8. Newport News
 9. F***ing and Flowers
10. The End of Faith
 

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