Dopo lo scioglimento degli Scud Mountain Boys, i fratelli Bob e Joe hanno trovato una loro identità col progetto Pernice Brothers, il loro pop si è guadagnato la stima della critica grazie a una furba e sapiente mistura di riff alla Beatles e frammenti di Todd Rundgren bagnati nell’aura dei gruppi indie post-Smiths.
Ora le ambizioni si spostano verso il letterario con un libro di Joe Pernice accompagnato da questo grazioso, ma poco impertinente album di cover version, intitolato "It Feels So Good When I Stop” (come il libro), che vede la ovvia partecipazione dell’altra metà dei Brothers, ovvero Bob Pernice.
La musica è ovviamente la fonte d’ispirazione primaria del novelist Joe Pernice e quindi l’album è il campionario di tutte le passioni sonore esplicite e nascoste del musicista, ed ecco “I Go To Pieces” di Del Shannon riportarci deliziosamente alle matrici più remote del loro sound, la canzone è abilmente vestita di nuovo senza che sia snaturato il brio rock’n’roll dell’originale, sulla stessa linea il recupero di “I’m Your Puppet”.
Il disco in verità tradisce il suo riferimento al libro, scorre fluido come un buon racconto di memorie e luoghi familiari descritti con passione e lirismo, Joe sembra a proprio agio nella rilettura del passato ma ancor più nel rivedere pagine più moderne, ed ecco Plush in salsa Belle And Sebastian in “Found A Littel Baby” o i Sebadoh più delicati nella splendida “Soul And Fire”, il suono, sempre devoto ai Beatles più melodici, svela la sua matrice americana in “Tell Me When It’s Over” di Steve Wynn, ricca di sonorità jingle-jangle alla Byrds-Rem, ma anche nella rilettura di “Hello It’s Me” di Todd Rundgren.
"It Feels So Good When I Stop” è un album gradevole, il cui legame con il racconto è fondamentale, si ascolta con delicato piacere, ma resta il dubbio che un po’ di coraggio e audacia in più non avrebbe nuociuto, anche perché i riferimenti nel libro a Clash, Pogues, Chills non trovano riscontro sonoro tra le cover del progetto discografico: Joe preferisce il lato più romantico e nostalgico del racconto (voglio vedere chi non sarà travolto dalla nostalgia ascoltando “Chim Cheerie” dal film Mary Poppins) aggiungendo un altro buon capitolo alla sua carriera di musicista.
09/11/2009