Philip Selway

Familial

2010 (Bella Union)
songwriter, folk

Il mestiere di batterista pare essere diventato alquanto logorante, se si guarda, negli ultimi tempi, al numero di esordi cantautorali di coloro che in genere vengono stereotipati come organismi rozzi, coi capelli sudaticci costantemente attaccati alla fronte. "Familial" è di gran lunga l'esordio più atteso tra quelli dei drummer tristanzuoli, dato che a muoversi aggrappato alla chitarra è Philip Selway, provenienza Radiohead. Se queste "nobili origini" non gli hanno in sé garantito una maggior rispettabilità, magari, certo gli hanno permesso di riunire una schiera piuttosto ragguardevole di artisti. Ad esempio Lisa Germano, che Selway ha accompagnato nell'ultimo tour, compare in qualche backing vocal; a lei vanno aggiunti Glenn Kotche - un bravo batterista sa riconoscere chi è più bravo di lui, questo va detto - e Pat Sansone dei Wilco, nonchè il meno conosciuto (ma non meno illustre) Sebastian Steinberg, ex-bassista dei Soul Coughing.

La prima curiosità, con tutta probabilità, sarà capire se in "Familial" vi siano semplici scarnificazioni della band di provenienza, più o meno dissimulate, sulla scia, magari, del lavoro solista di Thom Yorke, "The Eraser". Le prime due tracce, la sinuosa ballata di "By Some Miracle" e, in particolare, il ritmare di tribalismo urbano di "Beyond Reason", mostrano un'escursione in simili territori di favole in minore.
Per fortuna Philip Selway ha sufficiente buonsenso da cercare di schivare il peso delle proprie radici, proteggendosi attraverso incantevoli bozzoli drakeiani, come in "The Tie That Binds Us", o liberandosi di uggiose zavorre, come nel crescendo da crooner di "A Simple Life". Suadente, cesellato come se fosse un lascito dei Talk Talk ("Don't Look Down"), "Familial" sembrerebbe già pronto per i grandi teatri, rampollo di buona famiglia. Si tratta, in realtà, di un inganno fugace.

Selway è riuscito, più prosaicamente, a mettere insieme un disco che suona, nel bene e nel male, secondo il programma: alla fine "Familial" rilascia una tenue, rassicurante acquiescenza ("Falling"). "Famigliare", appunto: se era previsto di suggerire qualcos'altro di più penetrante, di più personale, non si è avvertito. Vanno comunque rispettate le sue necessità cantautorali, dato che non si è limitato a riportare pedissequamente i canoni che lo hanno accompagnato in tutti questi anni (nonostante la presenza del fido Davenport alla produzione) - che magari avrebbero reso più felici tutti i fan che lo aspettano al varco.
Eppure, per quanto il disco rimanga un lavoro scorrevole, "Familial" lascia in fin dei conti un'impressione scipita. Cosa non troppo rara, ormai, nel filone di chi si scopre, all'improvviso, cantautore.

01/09/2010

Tracklist

  1. By Some Miracle
  2. Beyond Reason
  3. A Simple Life
  4. All Eyes On You
  5. The Ties That Bind Us
  6. Patron Saint
  7. Falling
  8. Broken Promises
  9. Don't Look Down
  10. The Witching Hour

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