Hum Of Gnats

Purge The Weevil From Yer Midst

2011 (Strungaphone)
avant-rock

Il pescarese Ezio Piermattei è un personaggio assai singolare nell'attuale panorama musicale indipendente italiano. Non solo vanta un background di studi musicali colti, ma ha realizzato un paio tra i più bizzarri e inclassificabili dischi oggi in circolazione, quello a nome di Poisucevamachenille dello scorso anno e questo nuovo di zecca, uscito sotto la nuova denominazione Hum Of Gnats, oltre a un curioso disco di indie-rock con influenze vagamente glam, dato alle stampe dal suo vecchio gruppo, i Levis Hostel. Anche in questo nuovo parto discografico, Ezio ha fatto praticamente tutto da solo, alternandosi agli strumenti più disparati, dal clarinetto alla viola, dal sintetizzatore al pianoforte, da un bouzouki di plastica (!) a percussioni sparse.

È presente solo un ospite al sax soprano, Napo Camassa, ma la sua presenza non è particolarmente avvertibile. La confezione grafica e la bella copertina di Barbara Gileno è in puro stile Panda Bear e, in effetti, la grande comune degli Animal Collective è tra i referenti principali in questo nuovo progetto di Ezio.

 

A differenza del disco dell'anno scorso, costituito da un'unica suite, qui sono presenti quattro brani, mediamente lunghi. "Hex-Ercises In Stalinism" è forse quello che risente maggiormente dell'influenza di Panda Bear e Animal Collective, in particolare nei primi minuti, ma all'improvviso cambia totalmente registro, inserendo un chiaro campionamento del capolavoro di Terry Riley, "A Rainbow In Curved Air", a cui fa da sottofondo una specie di sirena ululante. Il tutto si placa verso la metà del brano, con un riff di chitarra acustica che pare preso in prestito da un vecchio disco dei Sebadoh. Il brano va in gloria verso la fine, con una nenia di vocals distorti in puro stile Residents, uno dei più grandi amori di Ezio. "Hey, Rube!" ricorda da vicino, al suo inizio, "Instrumental Wish" dei Flying Saucer Attack (fraseggi in lontananza di clarinetto, melodia eterea e impalpabile, accordi sparsi di chitarra), ma la volontaria o involontaria citazione è solo un pretesto per condurre il tutto verso un ininterrotto continuum di suoni per poi sfociare nell'avanguardia pura nella parte centrale. Una melodia pastorale riporta il tutto a dei climi più sereni, anche se dell'elettronica dadaista fa da apripista a un canto popolare posto in chiusura.

 

Veri e propri capolavori possono definirsi il primo e l'ultimo brano, vale a dire "Hop Score" e "Hat, Infundibuliform Hat". Il primo si apre con uno scrosciare d'acqua, rumori di temporale in sottofondo e vari disturbi elettronici che sovrastano un cupo tempo di adagio. Poi, una viola intona una grave marcia funebre su una base di musique concrete (rumori naturali e di traffico, un parlato colloquiale) e il tutto si conclude su un fraseggio di sax minimalista alla John Surman. L'ultimo brano riprende la stessa nenia alla Residents presente nella parte conclusiva di "Hex-Ercises In Stalinism", ma ben presto l'alea post-cageana prende il sopravvento su ogni forma di melodia (improvvisazioni di clarinetto, manate casuali sul pianoforte e su altri strumenti), per arrivare a coniare un'eccentrica musica esoterico-tribale.

 

I principali referenti dell'arte di Ezio Piermattei potrebbero essere tanti ed eterogenei, come i Nurse With Wound e i Residents, ma anche i pastiche elettronici di Ron Geesin e dei Rhythm And Noise, del free-folk degli Incredibile String Band, dei Panda Bear e di Peter Jefferies. "Purge The Weevil From Yer Midst" può dirsi anche più riuscito rispetto all'album a nome Poisucevamachenille, poiché riesce a condensare meglio le molteplici influenze e le numerose sfumature, in un corpus più accessibile e comunicativo. Purtroppo, i dischi di Ezio Piermattei saranno destinati a breve a diventare merce rara per collezionisti. Musicista estremamente preparato e intelligente, è purtroppo troppo "dotto" e difficile per poter emergere in modo definitivo nel magma pseudo-rock di questo futuribile Paese.

09/08/2011

Tracklist

  1. Hop Score
  2. Hex-Ercises In Stalinism
  3. Hey, Rube!
  4. Hat, Infundibuliform Hat

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