Faust/ Nurse With Wound

Disconnected

2007 (Art-Errorist)
kraut-rock, avant-rock

Chi sono i Faust oggi? E’ lecito chiederselo dopo l’infinita querelle tra Zappi Diermaier con Jean-Hervé Peron da una parte e Joachim Irmler dall’altra - per problemi di royalties, pare - che ha portato le due “fazioni” a scontrarsi duramente, anche sui mezzi d’informazione. Ne leggete uno strascico polemico persino nell’intervista che abbiamo realizzato al disponibilissimo Jean Hervè, la quale restituisce, purtroppo, il senso di una frattura probabilmente insanabile. D’altro canto, discutere sulla line-up attuale è forse questione di lana caprina, considerato il carattere di progetto aperto che ha contraddistinto l’entità Faust sin dal principio.
Allo stato dei fatti  Irmler continua a produrre in proprio con l’etichetta personale, Klangbad, mentre Peron e Diermeier - coadiuvati per un certo periodo da Amaury Cambuzat e Oliver Manchion di Ulan Bator - sono titolari della ragione sociale Faust, già utilizzata per la pubblicazione del box “…In Autumn”.

Ciò detto, “Disconnected” prefigura una situazione da sogno per gli appassionati di certune sonorità (e non solo), vista, comunque, la statura dei nomi in ballo: Faust per l’appunto e Nurse With Wound, ovvero Steven Stapleton e Colin Potter, con Diana Rogerson guest in un paio di pezzi. Primo di una serie di album a tema, che vedranno successivamente Peron e Diermaier lavorare insieme ad altri produttori/collaboratori, “Disconnected” raccoglie materiale del tutto inedito, realizzato durante una session in studio durata cinque giorni.
Diciamolo subito, le promesse vengono ampiamente mantenute, cosa non del tutto scontata in nuce, giacché il rischio flop è costantemente dietro l’angolo in operazioni di questo tipo. Difficile trovare gli equilibri giusti, non invadere il campo, non prevaricare, come dimostrano joint-venture passate, qui però tutto sembra filare liscio, come del resto ci conferma Peron nelle quattro chiacchiere scambiate.

“Disconnected” vede concretizzarsi un incontro simmetrico e perfettamente equilibrato, dove l’anima anarchica dei protagonisti ha modo di esprimersi in suoni ad alto tasso di radioattività (avevamo dubbi?). “I Nurse With Wound sono la tribute band dei Faust più longeva della storia” dice Simon Reynolds in "Post-punk", e se l’affermazione ci pare francamente eccessiva, rende, tuttavia, il senso di musiche e immaginari tangenti, ben amalgamati in “strutture” improvvisate, quasi free in alcuni punti. Ciò soprattutto nell’overture “Lass Mich”, mostro percussivo in mutazione progressiva, dove un iniziale (s)fascio dronico piuttosto destabilizzante sfocia nell’incalzante motorik beat alla Neu, a portare il pezzo fino alla conclusione.

Ronzii, voci sommesse e sferragliamenti industriali caratterizzano invece i movimenti successivi, perennemente annegati in una nebbia d’ambient post-atomico. Davvero agghiaccianti “Tu M’entends?”, pervasa di un malsano triabalismo pagano, e “Disconnected”, che in osservanza del più stretto Nurse With Wound-style, tra loop sfiancati e rumorismi ipnotici, trascina in profondi abissi dark-ethereal. Non da meno “I Will Take Time”, ancora giocata su paesaggi del dopo catastrofe, a richiamare quella desolazione metropolitana già evocata nell’ottimo “Ravvivando” del ’99.
  
E qui il disco terminerebbe, non fosse che l’edizione in nostro possesso (comunque limitata a poche centinaia di copie), contiene un pezzo in più, aggiunto “arbitrariamente” dai Faust, rei, secondo Stapleton, di averne così trasfigurato il concept… polemica rientrata, a quanto si dice.
“Hard Rain” riprende una registrazione live, e si difende piuttosto bene, tra caos incontrollato e furie metallurgiche alla Einstürzende Neubauten vorremmo dire… non fosse che stiamo parlando dei Faust.
Disconnettetevi.


PS Il disco è distribuito da Art-Errorist, l’etichetta personale di Jean Herve` Peron (www.art-errorist.de)

12/09/2007

Tracklist

  1. Lass Mich
  2. Disconnected
  3. Tu M’Entends?
  4. It Will Take Time
  5. Silence
  6. Hard-Rain