Annunciato da tempo, arriva finalmente il seguito dell'eccellente "Person Pitch".
Laddove, però, quest'ultimo lambiva vette ultraterrene, "Tomboy" preferisce giocare sul sicuro, presentando un suono relativamente più organico e una tracklist omogenea, priva di punti veramente deboli ma anche di passaggi memorabili. Potrebbe, per questo, diventare il suo disco-classico, non fosse altro che per quella sua capacità di farsi ascoltare senza troppi sforzi, senza eccessive dislocazioni della mente, quasi che al Nostro, a questo giro, interessasse più stabilire uno standard di riferimento che lambire la volta del cielo.
Fatta eccezione per la desolazione crepuscolare di "Scheherezade" e per l'estasi in sedicesimo di "Drone", tutto il disco è l'ennesima celebrazione di un melodismo in technicolor, minimalista e stratificato, che guarda al sogno psichedelico-pop di Brian Wilson con sincera ammirazione. Ormai immerso e completamente a suo agio in questa wonderland coloratissima, Noah Lennox innalza, da una prospettiva relativamente meno obliqua, mantra che sono vere e proprie invocazioni a Dio ("You Can Count On Me", "Benfica"), addensando sorgenti sonore intorno a un twang chitarristico che spinge l'incanto verso un intimismo corale iper-amplificato (il brano eponimo), mentre "Slow Motion" danza la "ripetizione" con uno shuffle dalle tinte subacquee.
Certosina, la costruzione di "Tomboy" descrive un artista sicuro nel maneggiare gli strumenti del mestiere, più calibrato nelle armonizzazioni vocali e nella strutturazione di una forma canzone che procede per reiterazioni cariche di una solarità diamantina ("Surfer's Hymn", "Last Night At The Jetty" e una "Afterburner" dagli umori tropicali), di una liturgia mondana che persegue una trance antalgica, anche se a volte la resa complessiva è un po' piatta o, quantomeno, incerta (tra gli altri, "Alsatian Darn" e, soprattutto, "Friendship Bracelet").
Insomma, bisogna accontentarsi, questa volta.
D'altra parte, un capolavoro immane come "Bro's" non è roba da potersi riprodurre tutti i giorni…
08/04/2011