Il percorso collaterale ai Wilco di Pat Sansone e John Stirratt non è più un segreto per il pubblico rock e la loro passione per le pop song in stile sixties è ora qualcosa di cui andare fieri.
Dopo una serie di album ricchi di interessanti soluzioni country-pop-sophisticated, gli Autumn Defense affidano a “Once Around”, quarto capitolo dell'avventura, la consacrazione presso il pubblico della loro identità musicale.
Il fascino dell'interazione col gruppo dei Wilco è sottolineato in maggior misura, con arrangiamenti più corali ("Tell Me What You Want") e avventurosi, che rendono l’ascolto più omogeneo e stuzzicante, nonostante l'evidenza di una minore verve nelle composizioni.
Resta notevole la presenza di elementi di pop inglese anni 60: non solo i Beatles in "Huntington Fair", ma anche i Moody Blues di “Nights In White Satin”, abilmente evocati in “Allow Me“, fino agli Smiths, in "The Swallows of London Town".
Ne risultano undici buone canzoni, che non riescono però a creare un insieme solido. Il suono più confortevole e "indie" contribuisce sicuramente all'affermazione degli Autumn Defense, sollevando però più di qualche perplessità: valgano ad esempio le geniali soluzioni armoniche di “The Rift”, frutto dell’ambigua ambizione pop che animava i loro album precedenti e che in “Once Around” sembra svanire.
Resta inteso che c’è molto da scoprire anche in questo nuovo capitolo: "Every Day" è un altro esempio dell’abilita di Pat e John nel trasformare un semplice giro armonico in una suggestiva ballata country dai toni evergreen, così come “Back Of My Mind” conferma la l'attitudine alla costruzione di complesse pop song, intrise di jazz e pop anni 50, degne dei primi Steely Dan.
Abili compositori e raffinati arrangiatori, gli Autumn Defense in “Once Around” si dimostrano artigiani che hanno intrapreso una produzione in serie di preziosi e graziosi manufatti. Il pathos e la convinzione si sono però convertiti in mestiere, smarrendo l'urgenza in grado di trasformare una buona song come “There Will Always Be A Way” in un raro e prezioso esempio di scripting.
Se amate il gruppo non avrete difficoltà ad apprezzaree ogni frammento di queste dodici canzoni (la bonus track è scaricabile dal sito): la loro grazia è palpabile, pur conservando soltanto alcuni spunti del fascino che caratterizzava il precedente album.
Il soft-rock è'un arte che resta sempre in bilico tra raffinatezza e romanticismo e gli Autumn Defense, nel tentativo di accontentare tutti, hanno in parte deluso le aspettative. “Once Around" resta comunque un altro interessante tassello, un disco da amare con discrezione e leggerezza, senza abusarne.
21/05/2011