Paysage d'hiver

Das Tor

2013 (Kunsthall)
atmospheric black metal

Abbiamo goduto di validi tentativi d'innovazione in campo black metal, sforzi tesi a reinterpretare le grevi atmosfere della tradizione scandinava in chiave contemporanea, nell'ibridazione con il post-rock, lo shoegaze e il noise. Tobias “Wintherr” Möckl, la mente che sta dietro il moniker Paysage d'Hiver, si è sempre mosso in “direzione ostinata e contraria”, con la precisa volontà di immortalare il periodo glorioso dei vari Burzum, Darkthrone e Ulver, incorniciando il loro stile in una serie di presunti “demo”, registrati rigorosamente in lo-fi. E questo è più o meno tutto.

A voler semplificare, Paysage d'Hiver si configura un po' come il Caretaker del black metal: le quattro sequenze di “Das Tor” vanno a comporre un dipinto solcato da una china densa, i cui riff ultra-distorti e martellanti – non troppo distanti dalle sinfonie demoniache di Gnaw Their Tongues – vengono riversati su un'ampia superficie, in seguito avvolta in una spessissima coltre di nebbia nordica. Il devoto restauro di queste sonorità perviene all'ascoltatore come se la sua sorgente fosse al di là della nera soglia (das Tor) rappresentata in copertina; l'orrore lovecraftiano, sostituitosi al proprio artefice, ci viene in questo modo celato, e proprio perciò risulta ancor più angoscioso e terrificante. La solennità di questo rituale oscuro viene stemperata soltanto da un eccessivo uso di ventosi field recordings, che portano la durata complessiva agli ottanta minuti di un cd-r.

Pur trattandosi, forse, di un tributo monodirezionale – e in certo senso anche ingenuo – il lavoro di Paysage d'Hiver merita d'essere menzionato tra i pochi progetti che danno senso all'etichetta atmospheric black metal, in grado di trasportarci in un istante nelle buie stanze degli anni 90 norvegesi, quando la musica cominciò a divenire davvero estrema, tingendosi di un nichilismo del quale non si sarebbe più mondata. Per chi vuole riprovare a perdersi in queste “waste lands”, oppure guardarle da una giusta distanza, come panorami sbiaditi dal tempo e dalle intemperie.

28/04/2013

Tracklist

  1. Offenbarung
  2. Macht des Schicksals
  3. Ewig leuchten die Sterne
  4. Schlüssel

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