Si potrebbe pensare che, in un anno in cui il revival nineties sembra una realtà assolutamente probabile, i Radar Brothers si trovino in posizione del tutto privilegiata. Invece, come nell’ultimo Yo La Tengo (qui in “Time Rolling By”), questo “Eight” suona dimesso, bolso, perso tra idee di country rarefatto (“Couch”, che già dichiara i propri intenti nel titolo) e lo strana, shoe-gazey “If We Were Banished”, molle inno Beatles-iano.
Un disco sonnecchiante, che pare a volte un tributo dei Quasi, o dei Guided By Voices, a CSN&Y (la sghemba scala d’accordi di “Angler’s Life”) o ai Fleetwood Mac (“House Of Mirrors”), con tutto il contorno di chitarre slabbrate, arpeggi semi-atoni risuonanti nel vuoto e refràin sussurrati (“Change College Of Law”).
L’ennesimo buco nell’acqua “di classe” firmato Merge.
02/02/2013