Chris Stroffolino

Griffith Park

2014 (Broken Horse)
songwriter, lo-fi

“Conosci qualche canzone di Daniel Johnston?”. L’uomo scende dalla bici e si avvicina incuriosito a un musicista di strada. Lui alza perplesso lo sguardo dalla tastiera, squadrando il suo interlocutore da sotto la falda del cappello.
La domanda non è per niente casuale: il ciclista non è altri che Jeff Feuerzeig, regista di “The Devil And Daniel Johnston”, il documentario sul songwriter texano presentato al Sundance Film Festival nel 2005. E la voce che ha attirato la sua attenzione, lì all’ombra delle palme del Sunset Boulevard, ha molto in comune con le canzoni indifese di Johnston. È la voce di Chris Stroffolino, stropicciata e vibrante come quella di chi sa che non gli è rimasto altro che quel piano per sopravvivere tra i marciapiedi di Los Angeles. Per Feuerzeig è un colpo di fulmine. Per Stroffolino, l’imprevisto capace di ribaltare le avversità del fato.

A guardare il curriculum di Stroffolino, sembra impossibile trovarlo a suonare lungo il bordo di una strada: ha preso un dottorato in letteratura, ha insegnato Shakespeare, ha scritto libri di poesie, ha suonato nei Silver Jews… Poi, un giorno, ha deciso di mollare tutto e di mettersi in viaggio per Los Angeles sul suo vecchio van Ford Econoline del 1983. In fuga dal naufragio di una relazione, dai tagli all’insegnamento, da uno sfratto e dai postumi di un incidente. Ma lì le cose non sono andate come aveva immaginato. E per 18 mesi si è trovato a vivere come un senzatetto, con solo il suo furgone e il suo pianoforte a cui restare aggrappato.
Così, Stroffolino si è inventato il “Piano Van”, una sorta di tour obbligato e a tempo pieno, un vagabondaggio armato di canzoni, “un viaggio senza date né pubblico, tranne quello ostile”. E proprio all’interno di quel van, a qualche passo dalle vecchie giostre del Griffith Park di Los Angeles, Feuerzeig ha catturato i brani di quella che suona come una vera e propria autobiografia in musica, più che come un semplice disco d’esordio.

A “Griffith Park” bastano pochi ingredienti per conquistare: una voce disarmante e febbrile, un pianoforte nudo e traballante. E un pugno di canzoni pop scarnificate, zeppe di idee melodiche sghembe, capaci di far incontrare Gordon Gano e Warren Zevon tra le lamiere bollenti di un furgone parcheggiato sotto il sole della California.
È l’autenticità che si respira in ogni nota a fare la differenza: “Quando vivi una vita così e senti Tom Waits che romanticizza tutti quei personaggi allo sbando, non sembra altro che uno scherzo”, confessa Stroffolino raccontando i suoi giorni ai margini. “Io sono rimasto traumatizzato da quella vita. Più di ogni altra cosa, voglio vivere una vita normale”. Concretezza e poesia vanno così a intrecciarsi in una collezione di brani che palpitano di realtà in ogni respiro.

I toni riflessivi di “It’s Not A Matter Just Of Me” e “Don’t You Want To Take Care Of Me” parlano con l’ombra della solitudine (“It’s hard to think of things to say without someone to say it to”), quelli arrembanti di “Fire Side Of Me” danno voce alla disperata ricerca di un amore incondizionato (“To find love in the city/ Like a needle made of pity/ In the haystack of the hustle ad the bust”). Stroffolino pesta veemente sui tasti del piano per il boogie baldanzoso di “Break Up Make Up”, rilegge a modo suo “Time” di Richard Hell, per poi dedicare al movimento Occupy le accelerazioni improvvise di “Eyes Of The Dead”.
L’unica aggiunta alle solitarie sessioni registrate da Feuerzeig è la batteria che accompagna con i suoi secchi accenti rock “Vida Guerra”, dove il nome della prosperosa modella cubana che dà il titolo al brano si trasfigura in una sorta di grido di battaglia: perché nessuno meglio di Stroffolino sa che la vita è una guerra. Una guerra in cui, come canta in “Break Up Make Up”, l’importante è non rassegnarsi mai a svilire il mistero delle cose, non importa quanto sia duro il prezzo da pagare: “I’ll cheapen love if I begin to try to put in words its mystery”.

27/12/2014

Tracklist

  1. It’s Not A Matter Just Of Me
  2. Break Up Make Up
  3. I’m Not Going Astray
  4. Don’t Be Afraid
  5. Make It Rain
  6. Time
  7. Fire Side Of Me
  8. Wherever It’s Grey
  9. How Do You Know It’s Raining
  10. Equal Love
  11. Eyes Of The Dead
  12. Vida Guerra
  13. Don’t You Want To Take Care Of Me

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