Distance, Light & Sky

Chi sente la mancanza della voce dolente di Chantal Acda può ora accontentare la sua nostalgia con “Casting Nets” di Distance, Light & Sky, collaborazione dell’artista belga con Chris Eckman dei Walkabouts e con il percussionista e compositore Eric Thielemans: pur senza la drammaticità da groppo in gola di “Let Your Hands Be My Guide”, attenuata qui dal baritono suadente di Eckman e dal suo apporto compositivo, che appiana gli arpeggi “graffianti” della Acda (“You Were Done”, “50’s Song”, “Son”) verso una più tranquillizzante tradizione Americana (gli Innocence Mission più monodimensionali di “This Place”).

Il risultato è raffinato ma vagamente abulico: l’elegante minimalismo delle canzoni, intarsiato dagli interventi percussivi di Thielemans (in verità anche questi piuttosto prevedibili), non nasconde una scrittura un po’ “media”, che non sfugge ai cliché un po’ stucchevoli del duetto maschile-femminile (“Cold Summer Wood”, la title track).
Ne risulta una povertà espressiva di fondo molto lontana dagli apici emotivi di “Let Your Hands Be My Guide”, e una fusione artistica un po’ fredda, giocata sull’unione di sensibilità dalla compatibilità ancora tutta da dimostrare. Lo stesso minimalismo degli arrangiamenti pare un lavoro di sottrazione impiegatizio, più che teso all’essenzialità.

Certo una testimonianza della crescente popolarità della Acda nel circuito cantautorale internazionale – o almeno europeo, dato che in fin dei conti l’album è stato registrato a Praga – e la cosa non può che far piacere. Forse è meglio non disperdere subito il credito acquisito in progetti e collaborazioni secondari, però.

02/12/2014