Il produttore elettronico leccese Andrea “Populous” Mangia estende e formalizza la collaborazione con Mark McGuire (già di fatto presente nel precedente “Drawn In Basic”) nel progetto a due Life & Limb, ancor più esplicitamente e ovviamente improntato al soul-pop digitale di marca Anticon (ma almeno originale nelle rifrazioni elettroniche di “Ghostly Incantations”).
Dopo un nuovo progetto collaborativo a nome Girl With The Gun con un’altra vecchia conoscenza (Matilde De Rubertis, ex-Studio Davoli), che consta di due album lunghi – ultimo per cronologia “Ages”, 2014 – Mangia fa risorgere il moniker Populous per la colonna sonora di “Una domenica notte” (2013), una più interessante ricerca che rievoca exotica, techno-pop teutonico, dai “Robots” dei Kraftwerk alla “Da Da Da” dei Trio, e persino la musica ambient.
E’ la matrice per il ritorno vero e proprio con “Night Safari”, un album che inizia con un’introduzione esoterica che omaggia le tastiere Vangelis-iane (“Himalaya Reel To Reel”).
Vi sono due canzoni con voce femminile fin troppo rilassate, la filastrocca alla Cocteau Twins di “Fall” e l’ancor più scontato r’n’b alla Macy Gray di “Honey”. Il resto dell’opera però si focalizza su strumentali post-dubstep dal fascino cinematico, basati su loop analogici sci-fi e sovratoni etnici, come “Vu” e “Dead Sea”, il drum’n’bass tribale di “Agadez” e la samba di “Water Temple” (solo “Quad Boogie” si spinge grezzamente sulla pista da ballo, a causa anche di un troppo pesante Digi G’Alessio).
Questi episodi convergono in un finale di tutto rispetto, dapprima una “Brighton Pier” che si avventura – anche se troppo brevemente – nel cosmo dell’ambient psichedelica, poi una title track che conduce una serena danza stellare, infine la danza latineggiante di “Brasilia”, cui si sovrappone una cantilena lisergica-ecclesiale in puro stile Panda Bear.
La produzione è il suo nettare. Il retronuevo (yawn), la cicuta. E’ comunque sorprendentemente orchestrato e intelligentemente organizzato, anche nel livello microscopico del suono, incorniciato e inframezzato da campioni di musica folk dal mondo che ridestano le sue attrattive di sperimentatore. Molti featuring (il già citato Digi G’Alessio, gli altri producer Clap Clap e Dj Khalab, le vocalist Iokoi e Cuushe, oltre a Giorgio Tuma in chiusa), una cornice iconografica con pregevoli artwork alla Henri Rousseau per ogni canzone (Koviljka “Hello This Is Kae” Neskovic), una clip - “Brasilia” -, e persino un cortometraggio: "Honey".
06/10/2014