Black Angels

Death Song

2017 (Partisan)
psych-rock

I Black Angels sono considerati da molti gli eredi della tradizione rock psichedelica dei 13th Floor Elevators, band seminale del genere, anch’essa proveniente da Austin, Texas. “Death Song”, quinto album in studio, è un disco affascinante e coinvolgente, che giunge a maturazione dopo due lavori intelocutori in cui la band aveva dato sfogo al proprio amore per il rock anni Sessanta con l’Ep “Clear Lake Forest” (Blue Horizon Records, 2014) e per il garage psichedelico con lo split single “Molly Moves My Generation”/“Lost Reprise” (Fuzz Club Records, 2014) con i Sonic Jesus, band di punta della scena psych-wave italiana.

“Death Song” si sviluppa sul confine compositivo e sonoro tra i brani lisergici di “Directions To See A Ghost” (Light in the Attic, 2008) – ricordiamo quella iniziale “You On The Run” che accompagna il viaggio in Spagna del protagonista di "The Limits of Control" di Jim Jarmusch (2009) – e il formato più contenuto e impattante dei brani rock di "Indigo Meadow" (Blue Horizon, 2013), che ha portato la band alla ribalta internazionale.
L’album incede con una drammaturgia basata sul conflitto tra “me”, “we” e “you”, in una lotta tra beat ossessivi e feedback, tra roboanti riff garage e tappeti sintetici, tra le ansie per un presente oscuro nell’era presidenziale di Donald Trump e quell’ultima, arbitraria speranza che trattiene echi della letteratura di Cormac McCarthy.

“Currency” apre questa danza macabra, prefigurando la fine di tutto: “You've paid with your life/ A slave from nine to five/ You're spent through us/ You take from us when we die/ So claim the diamonds in your eyes”. Il mood ferale prosegue in “I’d Kill For Her”, ritratto frammentato di una conturbante donna-cecchino che affascina il protagonista: “It's just your heart she's stealing/ It's just your heart she's giving/ It's just your life she's taking to...”. In controluce troviamo il Texas, con personaggi e luoghi che si presentano come figure nel paesaggio e motivi ricorrenti, al pari dei bordoni di synth e dei ripetuti riff di chitarra.

“Death Song” è un album cupo, in cerca di un respiro più ampio o di una pulsazione più diradata rispetto a “Indigo Meadow”, come nelle ballate “Half Believing” ed “Estimate”. Altre volte i brani hanno ritmiche più oblique e cercano soluzioni più seducenti, come in “Hunt Me Down” e “Death March”. La band di Austin padroneggia in pieno la formula musicale sperimentata nelle ultime prove, accennando appena qualche nuova chiave per un mutamento di stile che ancora non si manifesta. Nel tratteggiare le coordinate del loro sound tengono vive le proprie influenze anni Sessanta e Settanta, dai Doors ai Velvet Underground, che con la loro “The Black Angel's Death Song” ispirano il nome della band e il titolo dell'album.

Il sound sporco e sfrangiato del disco, invece, ammicca più agli Spacemen 3 che ai Black Rebel Motorcycle Club, espressione di uno psyck-rock rarefatto e costruito su uno spazio sonoro atomizzato, in cui i suoni di sintetizzatori, organi e chitarre esplodono nel fondale in cui si stagliano i beat percussivi e le acide melodie sixties di voce e synth, come in “Currency”, “Grab As Much (As You Can)” e “Medicine”.
I conclusivi 6’30” della ballata psichedelica “Life Song” esprimono pienamente il grido di angoscia e vitalità trattenuto nel disco – “How can I explain with no voice, with no change?/ As I’m traveling upside down into a world of the unknown” – che sfocia in un intermezzo strumentale catartico in stile Pink Floyd e in un finale ossessivo e affranto: “How can I explain with no hope, with no chance?... How can I explain that I'm dying today/ I'm dying/ I’m dying/ I'm dying/ to say/ I and you/ I’ll see you on the other side”.

Come i Black Angels dichiararono in un’intervista per OndaRock, l’esperienza viva della loro musica è un misto di “Riverbero e Speranza, Delay e Paura, Feedback e Stupore, Asciuttezza e Verità, Tremolo e Mistero”. “Death Song” è un album di indubbia qualità e più che godibile, ma forse, a questo punto della carriera della band, ci saremmo aspettati qualche elemento di novità in più. Intanto attendiamo con ansia di vederli ancora una volta dal vivo.

27/04/2017

Tracklist

1. Currency
2. I'd Kill for Her
3. Half Believing
4. Comanche Moon
5. Hunt Me Down
6. Grab as Much (as you can)
7. Estimate
8. I Dreamt
9. Medicine
10. Death March
11. Life Song

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