Elbow

Little Fictions

2017 (Polydor)
art-brit-pop

I “Doves narcolettici”, li ha battezzati Nme in una recensione piuttosto agrodolce, che becca i detrattori incalliti della band quanto si riconosce in essi nell’elogiare, a posteriori, i meriti di Guy Garvey e soci. Per quanto male si possa pensare di quanto fatto dopo “The Seldom Seen Kid”, o semmai anche prima e durante, gli Elbow sono primi nella classifica degli album in Uk (certo, i numeri saranno quelli che saranno, e chi vuol fare i soldi forse gli album non li fa neanche, però…) e rimangono i maggiori interpreti del britpop contemporaneo, il genere che forse più di tutti ha portato il “rock” alle masse.
Da un lato è una cosa che sorprende, perché la scrittura di Garvey non è mai stata particolarmente lineare, non c’è nella carriera degli Elbow una melodia veramente ficcante, gli arrangiamenti sono generalmente troppo colti e barocchi per fare breccia, anche se qui si ammicca al pop tronfio dell’r’n’b voce e orchestra da talent show nell’iniziale “Magnificent (She Says)”.

Forse è questo, oltre ai più marcati accenti romantici dei testi di “Little Fictions” (che segue le nozze di Garvey con l’attrice Rachael Stirling), a spiegare il successo di una band che rimane piuttosto idiosincratica nella costruzione delle canzoni. Oppure certifica il ribasso delle azioni della melodia in campo pop, a favore dello stile, dell’esecuzione, dell’arrangiamento, e in questo gli Elbow rimangono campioni. Tra i pochi a riuscire a integrare trip-hop (“Trust The Sun”), soul-r’n’b (“Gentle Storm”), psichedelia (“All Disco”) in un unico disegno pop, orchestrando ogni volta una scenografia perfetta per lasciar estendere il lirismo vellutato della voce di Garvey (a volte un po’ sopra le righe nell’esibizione vocale, anche in questo molto “moderno”).

Alla varietà di stili fa eco una generale mancanza di profondità emotiva, in un disco che suona rassicurante e manierista nello spirito, come nei peggiori U2 (si veda per esempio “Head For Supplies”, pur nell’arrangiamento impeccabile). Spento quanto le sue canzoni, abbarbicate all’ennesima, maestosa “scenografia senza coreografia”, ma abbastanza potenti per illudere, per qualche istante.

20/02/2017

Tracklist

  1. Magnificent (She Says)
  2. Gentle Storm
  3. Trust the Sun
  4. All Disco
  5. Head for Supplies
  6. Firebrand & Angel
  7. K2
  8. Montparnasse
  9. Little Fictions
  10. Kindling

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