Stare al passo coi tempi non è solamente una necessità dettata dall'istinto di sopravvivenza: ai più lungimiranti, anche in musica, essa può rivelarsi come una stimolante opportunità creativa.
L'esempio, come solito, lo ha fornito il mai sopito ingegno di Brian Eno, che con “Reflection” ha progettato un'applicazione in grado di produrre/comporre una traccia ambientale infinita e sempre (minimamente) differente. Ma come dimostra ora Matthew “Eluvium” Cooper, la sfida della musica auto-generativa può risolversi anche in un corpus di elementi sonori limitato e prestabilito.
“Shuffle Drones” è un mosaico di ventitré piccole tessere intercambiabili della durata di 32 secondi ciascuna (eccetto una, l'ultima della sequenza originaria), il cui utilizzo è spiegato chiaramente nella frase suddivisa tra i titoli dei frammenti:
Per farla semplice, la maniera d’ascolto suggerita per questo lavoro è di isolare la collezione e di rendere casuale la sequenza di riproduzione, così da creare un’orchestrazione drone mescolata; l’intento è di creare un’opera specificamente progettata per – e in contrasto con – le moderne abitudini di ascolto, e di proporre qualcosa di pacifico, complesso, unico e sempre cangiante. Grazie.
Non si tratta di una regola ferrea, poiché in linea di principio altri procedimenti rimangono ugualmente percorribili: il tono continuo della composizione, sul quale si inscrivono brevi pennellate e punteggiature di archi, fiati o pianoforte, fa sì che persino una sola sezione possa essere ripetuta ed essere in sé compiuta, benché ovviamente a scapito della varietà; operando una programmazione selettiva nel lettore cd o eliminando voci dalla playlist digitale si possono restringere le possibilità su cui si basa la riproduzione casuale.
Ebbene, si finirà per scoprire che in effetti il caso può qui operare nel migliore dei modi, lasciandoci in balìa di un ascolto il cui fascinoso sviluppo si estende ad libitum senza incontrare alcun ostacolo o vizio di forma. Un disco ambient che ha la leggerezza di un’idea semplice e brillante: sommessamente poetico, rilassante e prêt à porter. Decisamente adatto per affrontare il terzo millennio.
26/11/2017