Adrian Sherwood, la storia del dub, e Robert Ellis, protagonista di alcune fra le migliori visioni dubstep del nuovo millennio, si ritrovano assieme per il secondo capitolo condiviso, a due anni da "Late Night Endless".
Due mondi così vicini e così lontani, che si sovrappongono sviluppando qualcosa che a molti suonerà come già sentito, ma che a ben udire serba spunti inediti, o quanto meno piacevoli, nobilitati dalla presenza di ospiti illustri fra i quali merita menzione almeno Lee "Scratch" Perry (sentite anche voi profumo di Giamaica?), che mette la voce nell'ipnosi sonora di "Lies".
Si parte dal dub ma si arriva ovunque esistano territori occupati da bassi pulsanti, giocando sia con i confortevoli e ben conosciuti elementi bristoliani ("Roll Call", "Midnight Mindset"), sia richiamando ascendenze techno in "Juggling Act" e "Retribution", destrutturando la materia e ricostruendola ripartendo da zero.
Il filtro innescato dalle particolari lenti di Sherwood e Pinch ci conduce per mano verso lidi inaspettati, raggiungendo lo zenit nella delicatezza di una title track da applausi, architettata sugli scenari elegantemente jazzy dove piano e sax dettano le coordinate, e immergendosi subito dopo nella notturna pioggia dubstep di "Charger".
"Unlearn" trascina dall'angoscia al dancefloor, ribaltando durante l'imprevisto svolgimento le premesse dalle quali era partita, altrove la partita si gioca fra riverberi, loop e delay ("Itchy Face") o concretizzando gli arrembaggi a spada tratta innestati nella conclusiva "Gun Law", il momento più aggressivo del progetto, con l'intervento del rapper inglese Taz.
Si arriva in "Merry Christmas Mr. Lawrence" (sì, corrisponde esattamente al titolo originale del film "Furyo") a omaggiare Sakamoto secondo il proprio tratto distintivo, mantenendo sempre alta l'asticella qualitativa, senza mai inficiare la bontà di un progetto che per una volta riesce a unire due grandi personalità della musica elettronica mondiale senza disattendere le altissime aspettative.
20/04/2017