DJ Nigga Fox

Cartas na manga

2019 (Príncipe)
batida, afro-house

Non si pensi al ritorno in casa Príncipe di Rogério Brandão come a un ripensamento rispetto alla parentesi discografica con la Warp. D'altronde, per uno che ha contribuito a lanciare e diffondere nel mondo il verbo della nuova elettronica lusitana, un termine come “ripensamento” non trova proprio alcuno spazio. Alla volta del primo album in carriera, DJ Nigga Fox spinge ulteriormente in avanti i confini della sua ricerca timbrica, ricoprendo la sua instancabile, ipercinetica batida di un tono decisamente più pensoso, introspettivo, che ammorbidisce e ricalibra anche i più densi pattern ritmici e i più imprendibili scambi di traccia. Quel che ne deriva è un ascolto che esibisce ancora una volta il gusto per tracciati complessi e timbriche aliene, che al contempo svela però una nuova sensualità, un'eleganza matura, riverberata dai toni jazz e lounge che si infiltrano nelle pieghe del sound. Dopo le sponde all'industrial di “Crânio”, una virata più sofisticata a suo modo è più che ben accetta.

Se la segmentatissima fanfara di tromba che contrassegna “Quebas” lascerebbe presagire un ritorno alla frenesia produttiva del passato, “Sub zero” stravolge sin da subito ogni aspettativa, immergendo il tappeto ritmico in un'atmosfera ciondolante, misteriosa, dominata da bassi subacquei e stralunate zigrinature elettroniche, prima che il tiro venga completamente stravolto e il finale espliciti un andamento più perverso, singhiozzante.
I lineamenti percussivi sanno farsi anche più presenti, sostanziali, richiamando così le basi stilistiche di partenza e la natìa Angola, da sempre centrale nelle esplorazioni di Brandão. Se “Nhama” diffrange il proprio tessuto sonoro in un prisma di piccoli rivoli melodici e loop vocali in reciproca armonia, “Água morna” ammanta i tratteggi propri della batida di un'allure narcotica, psichedelica, che non tarda a corredarsi di richiami ambientali e accenni più sinistri, in raccordo al precedente capitolo discografico.

È però nei momenti in cui i beat si fanno più chiari, quando addirittura suadenti, che “Cartas na manga” mostra la sua effettiva pasta e trascina in avanti l'instancabile ricerca del producer: dai lidi sophisti-lounge su cui indugia “Faz a minha” (una sorta di reinvenzione jazzy/balearica del Príncipe-sound) all'indagine deep sottesa al tono più regolare di “Talanzele” (comunque arricchita da svagati contributi di flauto), DJ Nigga Fox sa articolarsi in territori più “canonici” senza sacrificare la sua dirompente personalità. Piegando la sua voce a manipolazioni prossime ai migliori Knife, con “5 violinos” il portoghese estrae dalla manica l'asso vincente, ballata pensosa, spiritata, che sfuma l'analisi sulla batida a lento tappeto atmosferico, tanto placido quanto surreale. Nell'accomiatarsi, Rogério Brandão lascia già intravedere il proprio futuro.

18/12/2019

Tracklist

  1. Quebas
  2. Sub zero
  3. Nhama
  4. Faz a minha
  5. Talanzele
  6. Água morna
  7. Vicio
  8. Pão de cada via
  9. 5 violinos

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