Skinny Pelembe

Dreaming Is Dead Now

2019 (Brownswood)
r&b, dub,folk, psichedelia, shoegaze, ambient, funk

Celebrare la fine del mondo dei sogni, con un album trasognante e ricco d’immaginazione, è quasi una provocazione. Il polistrumentista di Johannesburg, cresciuto a Doncaster, Doya Beardmore, usa il mondo dei sogni come unica fonte d’ispirazione, anche se il tono disilluso e sofferto induce a pensare che in queste lunghe sedute oniriche deve aver incontrato ben pochi esseri umani, con cui condividere le residue speranze.
Allevato in casa Brownswood Recordings, dopo aver assunto il moniker di Skinny Pelembe, il musicista plasma una miscela sonora che si colloca in quel sottile confine tra attimo di tregua e pericolo imminente.

R&b, dub, folk, psichedelia, shoegaze, ambient, funk sono gli elementi mescolati a fuoco lento nel viscerale e bruto melting pot musicale, tra brillanti intuizioni e un incerto eclettismo che smorza le attitudini cantautorali e melodiche dell’album, favorendo una trance sonora spesso inafferrabile tuttavia avvincente.
Tra ricordi e riflessioni, “Dreaming Is Dead Now” tinteggia un doloroso spaccato dell’Inghilterra post-recessione. La colonna sonora è ricca di tensione latente: le pulsioni ritmiche sono incessanti, mai incalzanti, rese malleabili da una tempesta di suoni, che come una gelida nebbia avvolge un inconsueto flusso creativo.
Skinny Pelembe cita tra le sue influenze i My Bloody Valentine e Madlib, e anche se il suono ruvido della chitarra e alcuni incipit ritmici rimandano lievemente ai due artisti citati, il vero punto in comune è quel senso d’incompiutezza armonica con il quale assembla soul, psichedelia e altro.
Da qui nasce l’effetto quasi surreale della title track, tra voci metalliche ricche di riverberi, graffi chitarristici shoegaze, una linea di basso tipicamente r&b, scampoli dub, onde elettroniche e un refrain malsano degno dei primi Massive Attack.

I due capisaldi delle due facciate dettano comunque i tempi delle susseguenti tracce. Il delicato groove di “Gonna Buy A Car Today” concede spazio a suggestioni folk-pop, aprendo scientemente le porte a ritmi hip-hop contaminati da soul e psichedelia (“Spit/Swallow”), facendo fluttuare gli accordi più rassicuranti in una ballata West Coast turbata da beat e loop (“Without A Doubtful Shadow”), e infine creando l’humus per il refrain più catchin’ del disco, che mescola ska, soul, r&b e afrobeat, concedendo all’estasi del ballo uno dei testi più amari del disco (“No Blacks, No Dogs, No Irish”).
Con “My Love Is Burning Down”, l’artista, senza modificare le coordinate sonore, inaugura invece la sequenza più inquieta e oscura. Le ardite incursioni noise-elettroniche che sottendono alla voce in “Ten Four, Good Friend“ e il funereo coro operistico che si oppone a un debole drone sintetico di “Laxmi Flying” creano un senso d’angoscia, che l’accogliente tempo ritmico infarcito di synth e voci angeliche di “I'll Be On Your Mind” non riesce a stemperare.
A conferma della natura controversa e dolente del progetto, anche la conclusiva “Blood Relations” (quasi una poesia distesa su un corpo sinuoso di synth), ne consacra la natura riflessiva, tenendo l’ascoltatore costantemente in attesa di un tono più irruento, con un estenuante mood, triste e nostalgico.

Anticipato da commenti autorevoli (Ghostpoet, James Lavelle) e co-prodotto da un personaggio di rilievo come Malcom Catto degli Heliocentrics (nonché collaboratore di Yussef Kamaal, DJ Shadow, Anthony Joseph, Vanishing Twin), “Dreaming Is Dead Now” non è un album dal carattere travolgente e immediato. E' un disco che entra in punta di piedi e s’impossessa della residua fantasia, resuscitando gli ultimi scampoli del mondo dei sogni.

15/06/2019

Tracklist

  1. Gonna Buy A Car Today
  2. No Blacks, No Dogs, No Irish
  3. Dreaming Is Dead Now
  4. Spit/Swallow
  5. Without A Doubtful Shadow
  6. My Love Is Burning Down
  7. Ten Four, Good Friend
  8. I'll Be On Your Mind
  9. Laxmi Flying
  10. Blood Relations




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