Non mancano mai le – interessanti - novità dal fronte Bruno Dorella: dopo aver apprezzato “
Concerto per chitarra solitaria” e letto degli aggiornamenti riguardanti
Ronin e
Sigillum S (senza contare tutte le attività extra-compositive), ecco “Estatico”, esordio a tutti gli effetti dei Tiresia. Dietro il
moniker troviamo il musicista degli
OvO e
Bachi Da Pietra e Stefano Ghittoni, ovvero The Dining Rooms ed ex-voce dei Peter Sellers & The Hollywood Party. Dopo le due tracce impresse sulla
tape "Inside/Outside" uscita nel 2017 per Bronson Recordings, i due riuniscono le forze, e il risultato sono sei tracce gonfie di stimoli e suggestioni impresse su vinile per Spittle New.
Ad aprire “Estatico” (titolo impeccabile) ci pensa il singolo d'anteprima “Do It”: da un vibrante tappeto sonoro intessuto da Ghittoni - sua la parte di sample, loop e synth - si erge la chitarra di Dorella, intrecciando dieci intensi minuti, a cui seguono le interferenze dell'altrettanto evocativa “Seven Strings”. Riduttivo e sterile cercare di confinare in un genere o stile questo lavoro e fare il solito gioco di rimandi e citazioni: si gioca nel campo dell'ambient-experimental, ma gli autori, fedeli alla propria vocazione, non si pongono limiti, fornendo una prova personale e intrigante. Cuore del disco è “Ra” (Sun Ra?), lo scenario più lungo e cinematografico di “Estatico”: un incantesimo sonoro “spezzato” dall'arrivo di “Slow Design” e del bel finale “Fuggiamo”.
Opera da assimilare ad occhi chiusi, “Estatico” dei Tiresia fornirà a chi lo desidera uno degli ascolti più profondi e immersivi della stagione estiva.
07/08/2019