Whitney

Ormai un'istituzione dopo un solo album, tanto che il sindaco di Chicago ha proclamato un "Whitney Day" per l'uscita del loro secondo disco con concerti organizzati in angoli diversi della città, la band di Julien Ehrlich e Max Kakacek sta vivendo un sogno a occhi aperti - uno stato che si riflette anche in questo "Forever Turned Around", estatico anche nella fedeltà a una formula (il falsetto di Ehrlich, la tromba, le suadenti melodie soft-soul, gli arrangiamenti folk-rock) che ha regalato questo successo impensabile agli inizi del progetto.

Una riproposizione comprensibile, anche se spesso sono anche le soluzioni di scrittura a ricalcare le canzoni di "Light Upon The Lake" (con "My Life Alone" nuova "Golden Days" e "Giving Up" nuova "No Woman"), cosa un po' meno "accettabile" dal punto di vista degli ascoltatori.
Ci sono comunque un primo tentativo di sgrezzare la propria musica, con arrangiamenti più ricchi in cui compaiono spesso gli archi, e una produzione leggermente più rotonda, il che rende "Forever Turned Around" forse un ascolto leggermente più longevo e meno dipendente dalle melodie di punta rispetto all'esordio (con ottimi brani "medi" come "Valleys (My Love)").

Rimane comunque l'impressione di un lavoro non proprio frettoloso, ma dipendente dal credito acquisito presso i propri ascoltatori - mai come oggi, un credito che si può dilapidare molto velocemente.

04/09/2019