Angel Deradoorian ha trascorso gran parte della carriera come prezioso supporto dell’arte divergente dei Dirty Projectors. La sua attività da solista ha palesato un'artista dalla vocalità emozionante e idee musicali nient’affatto banali. “Find The Sun” è il suo secondo lavoro su lunga durata e segna un imponente cambiamento di sonorità rispetto ai precedenti progetti individuali.
Le scene fluttuanti e brillanti del passato lasciano spazio ad armoniche più tetre e decadenti. Il titolo del disco offre prontamente la chiave di lettura del contenuto: un terrorizzato viaggio attraverso il lungo e tenebroso tunnel della mente umana, alla ricerca di una sospirata luce salvifica. Il disco è sotterraneo, umido, pressurizzato fino al punto di soffocare. Eredita la spinta percussiva dell’album di debutto (“The Exploding Flower Planet” del 2015) e l'ipnosi eterea del silenzioso Ep “Eternal Recurrence” del 2017, plasmando nell’insieme il ritratto di un mondo che emerge ansioso e crepuscolare.
Alcuni sfuggenti momenti di luminosità sbucano raminghi. L'inquietante bagliore acustico di "Waterlily" e l'antico svolazzare di "Monk's Robes" sembrano emergere dal sottosuolo di un vasto deserto battuto dal vento.
La base di “Find The Sun” è un motore psych-rock attraversato da sinuose melodie folk primordiali. È il disco, finora, più radicato di Deradoorian, più centrato a esplorare scenari deteriorati e reconditi rispetto alle armonie torreggianti e leggere illustrate nei dischi passati. Il sequenziale itinerario screziato di luce di "Corsican Shores" e l'ansiosa inclinazione avanguardistica di "Saturnine Night" suonano come se stessero fuggendo da un pericolo sconosciuto.
Le canzoni si bloccano nei solchi e tendono a permanere immobili. La parzialità delle prime battute di una strofa crea un piacevole e sinistro senso di attrazione mediante magnetiche ripetizioni che, se mal assortite, causerebbero pericolose ridondanze.
Il subconscio rimane il terreno di gioco preferito. I testi si concentrano sulla meditazione e sull’immaginazione di mondi naturali e visionari, analizzando gli angoli cupi della mente umana che si sforza di cercare la luce nell’autorealizzazione. Deradoorian si svela una caposcuola nel far risaltare il potenziale ipnotico costituito dalla replicazione dei suoni. I minuziosi dettagli che spuntano dal nulla e si allontanano con dovizia si fondono perfettamente con il lento ma inesorabile senso di slancio, donando a queste affascinanti canzoni, da esplorare in profondità, una bellezza non convenzionale.
“Find The Sun” è un disco scevro di compromessi, ideato da un'artista colta, intenta a scavare nelle più recondite profondità della psiche masochistica.
23/09/2020