Undici canzoni, undici storie, undici melodie. Nessun riempitivo.
“Silver” e “Life Is A Game Of Changing”, i due primi singoli estratti, si sono fatti notare, in questi mesi di brumosa quarantena, per motivi differenti. Nel primo pezzo i DMA’s, pur mantenendo saldo il loro paradigma identitario, hanno raggiunto nuove sfumature emozionali, creando un instant classic semplice, potente e romantico, più dei precedenti “In The Air”, “The End” e “Delete”, che pure non erano certo passati inosservati. “Silver” è, con ogni probabilità, la loro “Wonderwall”. “Life Is A Game Of Changing”, con quelle contaminazioni elettroniche così sfacciate e ballabili, è invece il brano che non ti aspetti da loro, il tormentone che risponde al motto hic et nunc, da ballare a piedi nudi sulla sabbia fresca della notte che volge verso l’alba.
Anche il resto della narrazione dà forma all’ibridazione tra rinnovamento danzereccio e una formula fresca ormai consolidata, nonostante il piccolo inciampo di “Hello Girlfriend”; il tutto col supporto del produttore Stuart Price, già al fianco di New Order, Madonna e Pet Shop Boys.
Si va dalla tirata “Never Before”, scritta ai tempi di “Hills End”, in cui compaiono echi dei Charlatans, a brani fluidi e suggestivi dal cuore acustico, che crescono con gli ascolti e che accenderanno le esibizioni dal vivo, come “Learning Alive”, “Appointment” e “Strangers”.
Se il precedente “For Now” si chiudeva con quel piccolo affresco psychedelic pop sublime e fastoso di “Emily Whyte”, anche “The Glow” si conclude con un pezzo da novanta: “Cobracaine”. Grazie alla produzione elettronica e pulsante, al suo muoversi tra le scale in maniera ondivaga e stravagante e all’esplosione in un ritornello saturo e catartico, rappresenta senza dubbio alcuno il vertice espressivo di “The Glow”.
“Cobracaine” si nutre di sogni estivi e suggestioni malinconiche, di spiagge mai raggiunte, tramonti in macchina e carezzevoli, ancestrali desideri. La voce gentile di Tommy O’Dell, qua filtrata attraverso il vocoder, non è mai stata così perfetta.
A tal proposito, è giusto osservare che proprio la voce, morbida e precisa, costituisce uno dei punti forte di “The Glow”, congiuntamente alla già citata produzione. Le canzoni sono solide - come nei precedenti lavori - sia da un punto di vista musicale e strutturale che sul piano dei testi. Il vinile verde da collezione rappresenta infine la ciliegina sulla torta per quello che sembra essere l’album rivelazione dell’estate 2020.
(17/07/2020)