Non riesco a muovermi, sto andando a fondo
Le sabbie mobili non hanno fondo
(da "Ossa rotte")
Il romano Tommy Toxxic, nome d'arte di Tommaso Tocci, è un rapper italiano classe '95. Membro del duo Wing Klan, formato assieme a Joe Scacchi, è attivo anche come solista. Ha esordito con "Ghost", un lavoro narcolettico, allucinato, futuristico e un pizzico horrorcore: uno degli album trap italiani da ascoltare del 2019, al netto di qualche ingenuità e prolissità.
"La danza delle streghe" è una prova del fuoco, in una scena in cui fare un giro a vuoto può affossare una carriera agli inizi. "Stregato" sceglie di colpire i timpani con un malsano industrial-trap omaggio di Crookers, presenza fondamentale per arricchire il sound dell'opera. "Gargoyle" alza la posta frullando chitarre heavy-metal e pigolii 8-bit in un saltellante e assordante crunk ipnotico, con l'ospitata di Joe Scacchi.
Le rime velenose uniscono l'abilità di piegare l'immaginario artistico di Achille Lauro alle necessità metriche trap e alla spregiudicatezza della prima Dark Polo Gang, con qualcosa della cattiveria vistosa di Noyz Narcos, come conferma la più divertita "Wow", con un assalto di suoni elettronici a fare da sfondo e una ripetizione ansiogena, ma anche la più cupa "Sciamano". "Emrata", altra produzione densa e assordante firmata Crookers, è l'occasione per lasciare libero il flow, mostrando i muscoli in un flusso di coscienza nerissimo e funambolico.
Più intimiste l'emo-trap di "Voci", che rilegge "Children" di Robert Miles in una oceanica malinconia in rima, e il numero caraibico e tossico di "Isabel", un incubo affollato di fantasmi. Persino toccante "Ossa rotte", apatica fino al lugubre, che si scioglie in un gorgo dissonante e disorientante.
Fra le ospitate si distingue l'intervento omicida di Ugo Borghetti in "Rambo". Quando non c'è Crookers, ci pensa Nikeninja a proporre alcune delle produzioni più originali della scena nostrana, sempre futuristiche e affini all'immaginario vaporwave, come la danza aliena "Tiffany", la sinuosa post-dubstep di "Pluto" e la già citata "Isabel", raggiungendo un picco con "Kylie Jenner", dove anche il rapper è in grande spolvero.
La prova della maturità è quindi un successo e uno dei lavori che sembra guardare più al futuro della italo-trap che al suo presente o, peggio, al prossimo ma già obsoleto passato. Aggressivo ma anche ricercato, spigoloso ma anche immaginifico, è un album che sorpassa a destra buona parte dei corregionali e connazionali senza soffrire granché la soggezione degli artisti più affermati.
01/06/2020