Torres

Silver Tongue

2020 (Merge)
songwriter, alt-rock

Passata la sbornia trasgressiva di "Three Futures", Mackenzie Scott cambia di nuovo etichetta discografica (questa volta il passaggio è da 4AD a Merge) e visione musicale. Se nel precedente lavoro veniva sancito un forte avvicinamento a modalità elettroniche, ponendosi in scia all'icona di St. Vincent, in "Silver Tongue" Torres ambisce a un ruolo che la fa somigliare più a una novella Joni Mitchell, disegnando scenari nei quali la figura ideale di riferimento torna a essere quella della songwriter più "canonica".

Un atteggiamento espresso ad arte nella nudità dai tratti pastorali dell'acustica "Gracious Day", nelle radici folk dalle quali sboccia "Records Of Your Tenderness" e nella ode molto Sinead O'Connor "A Few Blue Flowers". Ma l'immediatezza rock (quella di "Sprinter", tanto per intenderci) non è andata completamente perduta: l'allontanamento dai sentieri più "alternative" è mitigato dal vibrante sussulto dei chitarroni "grassi" sui quali è costruita "Good Grief" (per molti cantautori rappresenterebbe il pezzo della vita), che giunge, ormai inaspettata, alla traccia n° 6.

Senza un brano del genere, "Silver Tongue" sarebbe parso un album incompleto, a tratti anonimo. È invece proprio da lì, e dalla presenza di ulteriori slanci uptempo ("Dressing America", "Last Forest", con un'altra bella chitarra che si schiude sul finale), che ne parte una lettura più convincente e stilisticamente eterogenea. Il percorso risulta ben calibrato sull'alternanza di saliscendi emozionali, perfetti per fungere da rendicontazione degli alti e bassi di una relazione sentimentale, indagati nel corso di gran parte del disco, probabilmente influenzato da una love story privata dal lieto fine.

03/02/2020

Tracklist

  1. Good Scare
  2. Last Forest
  3. Dressing America
  4. Records Of Your Tenderness
  5. Two Of Everything
  6. Good Grief
  7. A Few Blue Flowers
  8. Gracious Day
  9. Silver Tongue




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