Troye Sivan

In A Dream

2020 (Universal Australia)
electropop

Torna Troye Sivan, l’ex-youtuber che ha incantato la comunità Lgbt di mezzo mondo con la sua musica, cercando poi il salto verso il grande pubblico.
Se il suo primo album “Blue Neighbourhood”, superando il milione di copie nel mondo, aveva dato l’impressione che la missione fosse possibile, il successivo “Bloom” ha visto il seguito calare, perlomeno sul mercato anglofono, riducendosi a quello di un artista midstream dal culto molto solido.
È rimasto invece sotto i riflettori nel Sud-Est asiatico, fra le Filippine, Singapore e la parte più urbanizzata dell’Indonesia, zone in cui la gioventù è ormai ossessionata dalla cultura occidentale (sarà curioso vedere come questo si rifletterà a livello sociale una volta che i giovani di oggi saranno cresciuti e constatare se il tradizionalismo delle precedenti generazioni riuscirà a riassorbirli).
Potrebbe non essere una coincidenza: si tratta della regione del mondo dove vengono prodotte in assoluto più serie televisive a tematica omosessuale, ottenendo importanti risultati a livello di ascolto e di seguito in Rete.

A ogni modo, Sivan sembra molto rilassato e dall’alto della sua quindicina di milioni di ascoltatori mensili su Spotify si permette il lusso di un Ep pubblicato senza alcuna campagna pubblicitaria e con sonorità più che mai ricercate rispetto alla media dell’attuale musica pop radiofonica. In fin dei conti ha già ottenuto risultati rilevanti, e può giustamente ritenere più importante mantenere la propria integrità artistica che provare un assalto alle classifiche che potrebbe avvenire a chissà quale prezzo.
“In A Dream” è stato pubblicato in cd e in streaming il 21 agosto, con una scaletta di sei brani. Le due versioni differiscono però nella traccia bonus: il settimo pezzo nel cd è la rilettura con arrangiamento spogliato del brano d’apertura, mentre per la versione digitale a partire dal 30 ottobre è stato aggiunto un inedito.
Il disco è attraversato da una forte malinconia di fondo, elemento da sempre presente nella musica di Sivan, seppur con qualche brano a interromperne di tanto in tanto il flusso. Questa volta invece non ci sono digressioni e probabilmente è meglio così: trattandosi di un’opera piuttosto breve, meglio puntare sull’omogeneità dell’atmosfera, tanto a mostrare un certo eclettismo ci pensano gli arrangiamenti, curati dallo svedese Oscar Görres (produttore già affermato, ma forse mai libero di sperimentare come nei dischi di Sivan).

Si va così da “Take Yourself Home” (tenue ballata electropop con chitarra acustica che sfocia in un finale con un beat distorto, mixato a un volume volutamente invasivo) a “Easy” (ritmo andante, strati di tastiere ambient e impalcatura dell’arrangiamento a un passo dalla synthwave), da “Could Cry Just Thinkin About You” (bozzetto dream-pop lungo meno di un minuto) a “Stud” (inno da club con influenze deep house).
Chiudono la ballata “Rager Teenager!”, dai timbri delle tastiere particolarmente sature, e la title track, trionfo di pop elettronico adolescenziale che rimanda vagamente ai francesi M83.
Nel cd trova quindi posto, come già accennato, una riuscita versione stripped di “Take Yourself Home”, mentre i servizi streaming possono vantare l’acustica “10/10”, capace di una certa intensità nonostante suoni come un demo.

I testi sono i soliti a cui Sivan ha abituato i suoi seguaci: riflessioni sentimentali, diari sui propri stati d’animo, e manifesti gay che non hanno alcun timore di essere espliciti (si pensi a “Stud”, sostanzialmente una dichiarazione di attrazione – e al contempo di invidia – per il corpo di un ragazzo palestrato).
In attesa di un nuovo album, questo Ep spezza il silenzio mostrando un artista ormai in pieno possesso dei propri mezzi.

29/11/2020

Tracklist

  1. Take Yourself Home
  2. Easy
  3. Could Cry Just Thinkin About You
  4. Stud
  5. 10/10 [solo in streaming]
  6. Rager Teenager!
  7. In A Dream
  8. Take Yourself Home (Acoustic) [solo nel Cd]




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