Brian Wilson

At My Piano: His Classic Hits Reimagined For Solo Piano

2021 (Decca/Universal Music Company)
pop, songwriter

Molti penseranno che, all'alba delle ottanta primavere e ormai sul viale del tramonto di una vita non facile, costellata di depressioni, soprusi, lutti, frequentazioni sbagliate, ormai resti poco da dire a un artista che, nel pieno della gioventù, ha contribuito più di ogni altro a conferire nuova linfa al canzoniere popolare americano.

Tra i venti e i trent'anni Brian Wilson ha letteralmente stravolto le convenzioni appartenenti al linguaggio musicale moderno e ha esercitato una profonda influenza sui musicisti della propria generazione e di quelle successive.
Ciò che caratterizzò la sua produzione, ossia una voce contraddistinta da un candore cristallino e una visione armonica fuori dal comune capace di coniugare con disinvoltura Gershwin ai Four Freshmen e Burt Bacharach a Phil Spector, è andato per sempre.
Brian, però, a differenza della quasi totalità dei musicisti a lui coetanei, sembra essere arrivato al punto di accettarlo e, anziché perdersi nel vano tentativo di eguagliare gl'irraggiungibili fasti, sceglie, con i mezzi di cui dispone ora, di tributare un umile, intelligente e raffinato omaggio a sé stesso.

L'undicesimo album solista in studio di Wilson è forse uno dei meno ortodossi della sua discografia e ha l'aspetto di un'autentica provocazione verso l'inconsistente mercato discografico odierno. Quindici tracce tra le più celebri del suo repertorio, con o senza i Beach Boys, vengono da lui interpretate da solo al piano in chiave prettamente strumentale. Autentici capolavori immortali che non avevano certo bisogno di essere privati dei rispettivi arrangiamenti per farci cogliere la loro perfezione adamantina. Eppure nei solchi di "At My Piano" è concentrato un distillato di Brian in purezza, come forse mai prima di adesso ci era stato consentito di scorgere.

"Sketches Of Smile", che sintetizza in tre minuti e mezzo le idee più efficaci del tormentato "SMiLE", è una meravigliosa digressione intimista che richiama Debussy, mentre l'intro di "Friends" ammicca alle "Gymnopédies" di Satie, ma ciò che crea emozione durante l'ascolto è percepire la fragile preziosità di Brian e del suo lascito artistico. Ogni singola traccia è pervasa di un fascino profondo ed eseguita con grande trasporto e credibilità. "At My Piano" è una sequenza di note da ascoltare ad occhi chiusi durante un'uggiosa giornata invernale, nella quiete della propria solitudine. Musica evocativa e struggente che non potrà che confortarci, raccontandoci di noi.

Prodotto dallo stesso Wilson congiuntamente a Nick Patrick, sotto la direzione artistica di Darian Sahanaja (membro fondatore dei Wondermints e da tempo collaboratore in studio e dal vivo di Brian), è un album in cui non viene dato spazio alla ricerca, ma che tratteggia amabilmente un verosimile ritratto della bellezza.
Nelle note di copertina, l'autore ricorda di aver imparato a suonare il pianoforte in gioventù, da autodidatta, e che tale strumento ha rivestito un ruolo fondamentale nella sua vita, portandogli conforto, gioia e sicurezza. Il piano, così come la musica che ha composto su di esso, gli ha "probabilmente salvato la vita". E chissà quante vite ha salvato la musica di Brian Wilson.

02/12/2021

Tracklist

  1. God Only Knows
  2. In My Room
  3. Don't Worry Baby
  4. California Girls
  5. The Warmth Of The Sun
  6. Wouldn't It Be Nice
  7. You Still Believe In Me
  8. I Just Wasn't Made For These Times
  9. Sketches Of Smile (medley)
  10. Surf's Up
  11. Friends
  12. 'Til I Die
  13. Love And Mercy
  14. Mt Vernon Farewell
  15. Good Vibrations

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